spot_imgspot_imgspot_img
8.9 C
Ostuni
Agosto 10 2025

Le virtù della rosa selvatica

- Advertisement -

Il fiore simbolico più diffuso per bellezza, forma e profumo è la rosa, tanto quanto il loto lo è in Asia.

La pianta selvatica, la rosa canina, è ampiamente diffusa nel nostro territorio ostunese come infestante in qualche siepe, nei boschi più radi, nelle radure, nei cespuglieti e nei luoghi incolti e nelle rupi soleggiate di San Biagio.

Della rosa canina possiamo utilizzare le gemme e i germogli, i petali, le foglie e i frutti.

Le gemme e i germogli racchiudono vitamine,tannini, acidi grassi e resine, Il periodo ideale di raccolta è Febbraio-Marzo.

I petali contengono flavonoidi, antociani, olio essenziale e pectina, le foglie, invece, contengono prevalentemente tannini.
Il mese di Maggio è il periodo ideale per la raccolta dei petali e invece Giugno quello delle foglie. I petali hanno una sostanza aromatizzante che si usa nei liquori, in pasticceria e negli sciroppi.

I frutti, i cerròdi, contengono percentuali alte di vitamina C, flavonoidi, antociani, licopene, zuccheri semplici e pectina. I frutti si raccolgono da Agosto a Ottobre e, ben maturati, fino alla fine di Gennaio.
Con la polpa dei frutti si fanno gel e marmellate.

Il simbolismo della rosa

La rosa è diventata il simbolo dell’amore più puro, prendendo il posto, nel corso dei secoli, del loto egizio e del narciso greco.
L’amore divino è spesso rappresentato con la rosa, nelle litanie la Vergine Maria è chiamata Rosa Mistica. Beatrice mostra a Dante nell’ultimo cerchio del Paradiso proprio una rosa con tutti i beati.

Nel giallo de la rosa sempiterna,
che si digrada e dilata e redole
odor di lode al sol che sempre verna,

qual è colui che tace e dicer vole,
mi trasse Bëatrice, e disse: «Mira
quanto è ’l convento de le bianche stole!

(la Divina Commedia, Paradiso, XXX, v.v. 124-129)

Beatrice, mentre io tacevo pur volendo parlare, mi condusse al centro della rosa eterna, che digrada verso il basso e si estende ed emana un profumo di lode al sole che fa sempre primavera (Dio), e mi disse: «Osserva quanto è esteso il concilio delle stole bianche (dei beati)!

Come ricetta ho pensato a un liquore molto semplice fatto con cinorròdi (i frutti) della rosa canina.

  • 600 gr di cinorròdi
  • 400 gr di zucchero
  • 1000 ml di alcol
  • 800 ml acqua

Far macerare i frutti privi di peluria e semi interni per 15 giorni con lo zucchero nell’alcol. Filtrare e allungare con acqua.

Ricevi tutte le ultime notizie

Prova il nuovo canale Telegram gratuito di Ostuni News

Giorgio Vignola
Giorgio Vignola
Il cibo, da buon italiano, è al centro della sua vita per interesse prima, per studio poi e per lavoro oggi. Food, fotografia e Fantasy, non per forza in questo ordine, sono gli interessi di un un novello divulgatore. Ogni settimana racconta vita, morte e miracoli di un ingrediente.
- Advertisment -
- Advertisment -spot_img