Difende l’operato dell’Asl di Brindisi e dei vertici sanitari regionali il consigliere regionale Fabiano Amati, che in una nota stampa comunica lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento in corso presso i reparti di Chirurgia Generale e Ortopedia. Una risposta, quella del consigliere Amati, che da tempo si rende portavoce della sanità pubblica in territorio brindisino, alle diverse polemiche e azioni legali sollevate nei scorsi giorni, tanto dal fronte politico, che civico.
«Mentre sulla scena del manovrismo politico si susseguono le polemiche rumorose – scrive Fabiano Amati – nel luogo della realtà, il cantiere, si procede con celerità nei lavori di ristrutturazione dei reparti di Chirurgia e Ortopedia dell’ospedale di Ostuni. E tra questi lavori c’è pure lo spazio antistante al blocco operatorio, la parte cioè che rende tecnicamente impossibile, a dire di chi dirige i lavori e non di tuttologi di giornata, la pretesa di contemporanea attività ospedaliera».
Amati glissa sulla divulgazione delle foto ritraenti gli operai senza dispositivi di protezione individuale, preferendo insistere sull’efficienza di chi è al lavoro in questi giorni per completare il restyling dei due reparti, che rientreranno in funzione a partire dal prossimo 1° giugno.
«Il lavoro senza sosta dell’impresa e degli operai – continua Fabiano Amati – sta consentendo il rispetto del programma, tant’è che allo stato risulta quasi completata la prima parte di posa in opera del massetto autolivellante, del pavimento ospedaliero in PVC, della revisione impiantistica e delle contro pareti in cartongesso.
La decisione di procedere su entrambi i reparti, approfittando dunque della sospensione delle attività in elezione (non urgenti) decisa per tutti gli ospedali della regione a causa della pandemia, si sta rivelando oculata e lungimirante.
Certo, mi rendo conto che spesso il dibattito politico è monopolizzato da profeti di sventura in cerca di lucro politico, ma la vita insegna che proprio nei momenti di maggiore strumentalizzazione bisogna tenere duro, perché alla fine ciò che conta è il risultato da raggiungere, cioè il bene delle persone e delle comunità che si amministrano».
