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Aprile 19 2024

Ospedale di Ostuni, operai al lavoro senza mascherine: violazione segnalata in Prefettura

Il comitato civico “L’ospedale non si tocca” segnala alla Prefettura di Brindisi la violazione dei protocolli di sicurezza ribaditi nell’ultimo decreto del presidente del consiglio, da parte degli operai in servizio nel nosocomio ostunese

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Non si placa la polemica intorno all’ospedale di Ostuni, interessato in questi giorni dai lavori di ristrutturazione e ammodernamento in corso presso i reparti di Chirurgia Generale e Ortopedia. Previsti dall’ultimo piano ospedaliero regionale, i lavori sono stati avviati lo scorso 27 aprile, come riportato dal consigliere regionale del Pd Fabiano Amati, che da tempo si è fatto portavoce della sanità locale in territorio brindisino. Lo stesso Amati con un post su Facebook il primo maggio scorso ha reso noto che, nonostante ricorresse la giornata mondiale dei lavoratori, il cantiere all’interno dei due reparti era in piena attività. Le immagini pubblicate sulla piattaforma social hanno iniziato subito a girare per il web, anche perché in una delle foto si nota che gli operai non indossano alcun dispositivo di protezione individuale e non rispettano la distanza minima di sicurezza tra loro.

Proprio mentre è in atto un braccio di ferro tra l’Asl di Brindisi e il sindaco di Ostuni, che lo scorso 30 aprile ha emanato un’ordinanza con cui intimava alla direzione sanitaria provinciale di riaprire i due reparti, atto impugnato dall’Asl su cui si attende la pronuncia del Tar, si genera un nuovo fronte di scontro tra il comitato civico “L’ospedale non si tocca” e l’Asl brindisina. Dopo aver presentato un esposto in Prefettura, in Questura e al comando provinciale della Guardia di Finanza, per far luce sulla legittimità della disposizione, e dopo aver diffidato l’Asl alla immediata riapertura dei reparti, chiedendo anche l’intervento dell’amministrazione comunale, il comitato civico denuncia in Prefettura quanto accaduto il primo maggio.

«Il comitato civico “L’Ospedale Non Si Tocca – si legge nella nota sottoscritta dai portavoce Silvana Camposeo e Davide Polimenitramite l’Avv. Giuseppe Calamo ha segnalato il caso in Prefettura già nella giornata del primo maggio, ai fini delle dovute verifiche spettanti agli enti preposti. Ricordiamo infatti che, secondo l’ Art. 2, co. 6, DPCM 26 aprile 2020 “la mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.

Restiamo alquanto sconcertati nel leggere sulla pagina politica del consigliere regionale Fabiano Amati post pubblici che inneggiano alla sicurezza e al lavoro, riportando scatti fotografici (a cura dello stesso Amati) di operai alle prese con il restyling dei reparti di chirurgia e ortopedia, totalmente sprovvisti di DPI e con una evidente violazione dei protocolli che regolamenta le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Non possiamo rimanere impassibili dinanzi a gesti simili. Sebbene – continua la nota – qualcuno continui, con malizia, a tacciarci di propaganda politica, rendiamo noto che il nostro Comitato è un esempio di cittadinanza attiva. Ricordiamo infatti che nessuno dei suoi rappresentanti ricopre cariche politiche. Siamo tuttavia lieti che anche Comitati attivi già da tempo si siano risvegliati improvvisamente, supportati anche da forze politiche di opposizione. Ben venga anche l’attività politica, se può servire a raggiungere prima gli obiettivi. Noi continueremo a denunciare ogni difformità e, a tal proposito, l’auspicio è che anche il Sindaco faccia altrettanto, qualora la ASL non dovesse attenersi all’ordinanza con la quale si dispone l’immediata riapertura dei reparti di chirurgia e ortopedia».

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