Anche durante l’emergenza pandemica in corso, la comunità ostunese si ritrova nella fede e rinnova la sua devozione per San Biagio, patrono della Città bianca. Sono stati tantissimi i cittadini che ieri, approfittando anche di un clima quasi primaverile, si sono recati in pellegrinaggio al santuario rupestre sui colli dove, come da tradizione e nel rigoroso rispetto delle regole anti contagio, sono state celebrate le funzioni liturgiche.
Oltre alle celebrazioni religiose, si è tenuta la rituale benedizione della gola di ogni pellegrino, con la sacra reliquia del santo. La leggenda racconta infatti che San Biagio salvò un bambino liberandolo dalla lisca che gli si era conficcata in gola mangiando un pesce; da allora il Santo è venerato come protettore di tutti i mali che affliggono la gola.
Per evitare qualsiasi rischio di assembramento, il sindaco Guglielmo Cavallo, attraverso un’ordinanza, ha disposto il divieto di vendita per i commercianti ambulanti che solitamente si posizionano lungo il percorso che porta al santuario. Inoltre, l’amministrazione comunale ha evitato di predisporre per quest’anno il servizio navetta gratuito.
Fondamentale è risultato, come sempre e maggiormente quest’anno, il supporto dei volontari delle associazioni di Protezione Civile e della Croce Rossa, che hanno contribuito, assieme agli agenti di Polizia Locale, a disciplinare e contingentare l’accesso ai luoghi di culto.
La giornata consacrata a San Biagio è stata dedicata, come da tradizione, non solo al rito del pellegrinaggio al santuario rupestre, ma anche alle due celebrazioni liturgiche tenutesi nella basilica concattedrale. La santa messa delle ore 18 è stata celebrata, come di consueto, da Monsignor Domenico Caliandro, arcivecsovo della diocesi Brindisi-Ostuni, assieme ai sacerdoti della Città bianca.