spot_imgspot_imgspot_img
8.9 C
Ostuni
Dicembre 14 2024

Pesca illegale: la Guardia Costiera intercetta e sequestra 4 tonnellate di oloturie

Le oloturie erano contenute in 228 sacchi rigidi di plastica, all'interno di un rimorchio di un tir con targa greca

- Advertisement -

Quattro tonnellate di oloturie, denominate più comunemente ‘cetrioli di mare’, sono state sequestrate dalla Guardia Costiera.

Il carico di oloturie, diviso in 228 sacchi rigidi di plastica, è stato intercettato nella tarda serata di ieri dagli uomini della Guardia Costiera del VI Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, all’interno di un autoarticolato con targa greca nei pressi di Fasano. Il tir viaggiava alla volta di Brindisi, da dove si sarebbe imbarcato per raggiungere la Grecia.

Le oloturie, sarebbero state pescate illegalmente nel tratto di costa tra Ostuni e Fasano. Erano state collocate all’interno di un rimorchio e l’autista dell’autoarticolato, al termine delle operazioni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria anche per disastro ambientale. Fortunatamente l’intero quantitativo di oloturie, trattandosi di esemplari ancora vivi, è stato rigettato in mare.

Il valore del traffico illecito di oloturie sul mercato internazionale ammonta a diversi milioni di dollari. Il mercato clandestino dei cosiddetti ‘cetrioli di mare’ è molto fiorente; le oloturie sono richiestissime dal mercato asiatico che le utilizza per usi alimentari, farmaceutici e cosmetici. Un chilogrammo di oloturie in Cina può essere pagato anche seicento dollari.

In Italia la pesca di oloturie è stata vietata dal decreto ministeriale emanato il 27 febbraio 2018 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il ruolo svolto dalle oloturie nel sistema biomarino è preziosissimo, in quanto questi organismi risultano essere dei veri “biorimediatori naturali”, capaci di assimilare e abbattere i batteri, compresi quelli potenzialmente patogeni, fornendo, quindi un servizio di depurazione degli inquinanti batterici presenti nell´ambiente marino.

Le oloturie, inoltre, concorrono a impedire l’insorgere di crisi anossiche e favoriscono l’insediamento delle fanerogame marine, Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, che sono specie protette e realizzano gli habitat con la più alta produttività negli ecosistemi marini e salmastri.

Ne deriva che la pesca eccessiva e indiscriminata dei ‘cetrioli di mare’ può causare l’estinzione di una o più specie di oloturie, se non di tutte, presenti in una determinata zona, con una conseguente diminuzione della biodiversità, tale da compromettere la stabilità dell’ecosistema di riferimento, rendendolo, quindi, più vulnerabile alle varie pressioni cui è sottoposto, antropiche e non, oltre alla perdita di numerosissimi “servizi” resi agli ecosistemi.

La pesca indiscriminata delle oloturie per soddisfare le richieste del mercato asiatico ha già fatto scomparire questi animali marini  da varie località sull’Oceano Pacifico, come le Isole Cook, le Isole Salomone e le Isole Figi.

La Guardia Costiera ricorda che, chiunque dovesse essere a conoscenza di pesca di frodo di oloturie o assistervi, può chiamare a qualunque ora il numero gratuito 1530.

Ricevi tutte le ultime notizie

Prova il nuovo canale Telegram gratuito di Ostuni News

- Advertisment -
- Advertisment -spot_img