spot_imgspot_imgspot_img
8.9 C
Ostuni
Agosto 11 2025

Taranto, rubavano e vendevano cozze contaminate dalla diossina: arrestate sette persone

- Advertisement -

Sono finite in tutta Italia le cozze contaminate, altamente tossiche, rubate da Taranto, senza essere sottoposte agli indispensabili cicli depurativi prima di immetterle sul mercato.

Sette le persone finite agli arresti domiciliari e in carcere con l’accusa di furto e ricettazione, distribuzione e commercializzazione di prodotti contaminati, in seguito a un blitz condotto dalla Capitaneria di Porto di Taranto.

L’indagine, durata alcuni mesi, ha portato alla luce l’esistenza di una organizzazione criminale dedita al furto e al commercio, ma anche alla contraffazione, di prodotti ittici contaminati da diossina e da PCB (policlorobifenili). L’inchiesta della Procura di Taranto, condatta dai Pm Giovanna Cannalire e Daniele Putignano, è partita dalla denuncia di alcuni miticoltori che da mesi subivano furti nei loro allevamenti nel mar Piccolo e nel mar Grande.

Seguendo la banda, gli investigatori si sono accorti che gli ingenti quantitativi di cozze sottratte finivano direttamente in un mercato parallelo a basso costo, eludendo gli indispensabili controlli sanitari.

Le cozze rubate venivano immesse sul mercato senza sottoporle agli obbligatori cicli depurativi, indispensabili per abbattere la contaminazione batterica e i livelli di diossina.

I mitili, raccolti in sacchi da dieci chilogrammi, con la certificazione contraffatta che attestava l’avvenuta depurazione, sarebbero poi finite, secondo le indagini, sui banchetti delle strade di Taranto e nei grandi centri di spedizione dove, una volta contraffatte le etichette, le cozze tossiche venivano vendute spacciandole come prodotti ittici di alta qualità.

Ricevi tutte le ultime notizie

Prova il nuovo canale Telegram gratuito di Ostuni News

- Advertisment -
- Advertisment -spot_img