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Dicembre 14 2024

Xylella, sovrainnesti degli olivi monumentali: il parco Dune Costiere sollecita la Regione Puglia

«Se c’è una sola possibilità di salvare la Piana, ciò dipende da questa sperimentazione», dichiara il presidente dell'ente Parco Enzo Lavarra

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Rendere operativa la sperimentazione del sovrainnesto delle cultivar resistenti sugli olivi monumentali per combattere la Xylella. È questo l’appello con cui il Parco naturale regionale delle Dune Costiere sollecita la Regione Puglia a intervenire. Il direttivo dell’ente Parco, stando a quanto riportato nella comunicazione diffusa alla stampa, ritiene attendibili alcune indiscrezioni, secondo cui l’Università degli Studi di Bari avrebbe approntato, dopo che avevano fatto lo stesso i ricercatori del CNR, le linee guida per il sovrainnesto degli olivi monumentali che ricadono nella zona infetta della Piana dei monumentali.

«Non c’è tempo da perdere – dichiara il presidente del Parco delle Dune costiere, on. Enzo Lavarraaltrimenti salterà pure il prossimo anno e la Piana degli ulivi monumentali sarà distrutta.  L’appello del territorio è rivolto innanzitutto alle rappresentanze istituzionali regionali. Si intervenga per conoscere lo stato dell’arte e per sollecitare il varo delle tanto attese misure».

A questo fine Lavarra ha scritto al Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, chiedendo un’urgente iniziativa anche della stessa Commissione, che già in passato ha convocato diverse audizioni in materia di Xylella.

«Gentile Presidente – scrive Lavarra nella richiesta inviata a Pentassuglia – nella sua qualità di Presidente della Commissione Agricoltura ha annoverato l’emergenza Xylella fra i temi sensibili della sua attività. Per questa ragione sollevo l’attenzione sua e della Commissione, specificamente a riguardo di una misura assolutamente necessaria e urgente. Ovvero il varo più tempestivo della sperimentazione della tecnica del sovrainnesto nella Piana dei monumentali. E in particolare per conoscere lo stato dell’arte sulle linee guida commissionate alla Università di Bari e sul bando che ne deve conseguire. Se c’è una sola possibilità di salvare la Piana, ciò dipende da questa sperimentazione – conclude Lavarra – e se si va fuori tempo massimo, per attivarla si perderà un altro anno, con la conseguenza più distruttiva di un patrimonio unico».

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