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Ottobre 11 2024

Prestazioni intramoenia, la UGL chiede l’immediata sospensione per il recupero delle liste d’attesa

Il sindacato che tutela i diritti dei lavoratori del comparto sanitario brindisino denuncia l’impossibilità di prenotare una prestazione ordinaria in un sistema che favorisce l’accesso alle prestazioni private erogate in ospedali pubblici

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Una disparità di trattamento dell’utenza che la UGL Sanità di Brindisi definisce una “pericolosa deriva classista”. Questa la denuncia che giunge dai vertici della sigla sindacale in cui converge parte dei lavoratori del comparto sanitario brindisino. Nel documento sottoscritto lo scorso 28 maggio da Alessandro Galizia, coordinatore provinciale UGL Sanità, viene formalmente richiesto al direttore della ASL di Brindisi Giuseppe Pasqualone, alla responsabile unica delle liste d’attesa Anna Patrizia Barone e a Flavio Maria Roseto, amministratore unico di Sanitaservice, azienda partecipata di ASL che gestisce, tra l’altro, il CUP di Ostuni, di sospendere immediatamente l’attività libero professionale intramoenia, almeno fino al totale recupero delle prestazioni erogate in base alle ordinarie liste d’attesa.

Se la prima fase dell’emergenza pandemica ha reso necessaria la sospensione dell’attività differibile,con l’avvio della seconda fase la direzione dell’ASL di Brindisi ha riattivato il front-office per le prenotazioni di prestazioni private intramoenia, a discapito di quelle pubbliche erogate in base alle liste d’attesa, accessibili solo telefonicamente.

«Migliaia di persone tuttora in lista d’attesa – scrive il coordinatore Galiziama la premura della direzione strategica aziendale, a meno di una settimana dell’inizio della seconda fase, è stata quella di riattivare l’Attività Libero Professionale Intramoenia. Si notano pericolose discordanze nelle scelte aziendali, oltre a riprendere in modo repentino l’ALPI, si decide di destinare le prenotazioni del front office del Centro Unico Prenotazioni solo a quest’ultima attività, mentre per l’attività istituzionale è necessario rimandare a dei recapiti telefonici, alcuni di essi irraggiungibili da tempo immemore. Le prestazioni programmabili, differibili e le prestazioni per gli assistiti affetti da patologie neoplastiche risultano essere inaccessibili. Che umiliazione per le fasce più deboli della popolazione interagire con un sistema sanitario nazioanale sempre più votato all’élite. Chiediamo – conclude Galizia – l’immediata sospensione dell’Attività Libero Professionale Intramoenia, fino al totale recupero delle prestazioni in lista d’attesa».

Ad agitare gli animi del direttivo della UGL Sanità di Brindisi, prima della riattivazione delle prestazioni intramoenia, le mancate progressioni orizzontali dei lavoratori nell’arco temporale previsto dai contratti. In una precedente nota rivolta sempre al DG Pasqualone e all’AU Roseto, il sindacato chiedeva l’immediato riconoscimento dei diritti dei lavori con le progressioni da A1 ad A2 e C1 a C1, che a tutt’oggi non risultano compiute.

«Credevamo che bastasse un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per garantire diritti inalienabili – si legge nella nota del 22 maggio scorso – ma ci troviamo di fonte alla dissacrazione degli istituti contrattuali. Si negano le progressioni orizzontali nell’arco temporale previsto, si guarda costantemente alla convenienza. Il mercato comanda la ragione».

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