Due pescatori di frodo sono stati fermati all’interno della riserva naturale di Torre Guaceto alle ore 17 della giornata di ieri, venerdì 25 settembre. I due sub, intenti a pescare in apnea, sono stati avvistati dal personale del Consorzio di gestione addetto al monitoraggio, che ha prontamente segnalato l’illecito al Nucleo di vigilanza ambientale della Regione Puglia.
La Capitaneria di Porto ha disposto perciò l’invio di una pattuglia di polizia da terra che, una volta sul posto, procedeva al sequestro del pescato e dell’attrezzatura utilizzata, oltre che alla denuncia dei due pescatori. L’operazione è stata condotta in collaborazione con il Nucleo dei Carabinieri Forestali della stazione di Ostuni e del personale del Nucleo di vigilanza ambientale della Regione Puglia.
I pescatori di frodo sono entrati nell’area protetta in auto, uno dei due è rimasto sul promontorio della torre aragonese di vedetta, l’altro, con tanto di attrezzatura da sub, si è calato nella laguna, in piena zona di riserva marina integrale dove, per via dei delicati habitat presenti, non è possibile neanche la balneazione.
Il personale dell’ente si è immediatamente rivolto agli uomini del Nucleo di vigilanza ambientale della regione Puglia che erano già all’interno delle riserva per un controllo. Nel giro di pochi minuti, è sopraggiunta la pattuglia ed il “palo” ha allertato, urlando, il pescatore di frodo che ha raggiunto la riva.
«Ringrazio gli uomini del Nucleo ambientale e tutti gli uomini delle forze dell’Ordine intervenuti – ha commentato Corrado Tarantino, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto – un plauso ai dipendenti del Consorzio che garantiscono quotidianamente, nonostante le difficoltà, un costante monitoraggio della riserva. Quanto accaduto oggi dimostra, ancora una volta, che c’è purtroppo ancora gente che non ha compreso fino in fondo il valore inestimabile del patrimonio naturalistico custodito da Torre Guaceto e quanto sia importante la tutela di questo ecosistema per il futuro di tutti quanti. Inoltre, è evidente che il Consorzio, da solo, non può arginare del tutto questi fenomeni, abbiamo la necessità che le Autorità preposte esercitino un controllo continuo sull’area».
Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi nei confronti del contrasto alla pesca di frodo. I militari, infatti, esercitano una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle attività illecite in materia, ed alla tutela della salute dei consumatori, dell’ambiente e della risorsa ittica.