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Ostuni
Ottobre 18 2024

Sfrattato dopo otto anni dal Comune, il 50enne ostunese Angelo Ciacciolo adesso vive per strada

Dopo la notifica di sfratto, la casa di proprietà comunale prende misteriosamente fuoco. La storia di un un uomo rimasto senza tetto e senza vestiti

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Prima la notifica di sfratto, poi il presunto incendio doloso. Oltre alla casa, Angelo Ciacciolo ha perso tutto quello che aveva. I suoi vestiti, la sua raccolta di poesie e quei pochi oggetti che possedeva sono stati distrutti da un incendio propagatosi in casa lo scorso 6 marzo, che ha causato purtroppo anche la morte del suo uccellino, la sua unica compagnia. Da quel momento è per strada: dorme, mangia e si lava dove capita, o meglio a casa di parenti e amici che gli stanno dando una mano.

Angelo Ciacciolo è di Ostuni, ha 50 anni e da otto viveva in una casa di appena 15 metri quadri di proprietà comunale in via Leonardo Clemente, un appartamento indipendente al primo piano, sprovvisto di corrente elettrica, acqua e gas. Nonostante le condizioni di estrema indigenza in cui, soprattutto ultimamente, Angelo viveva, il Comune ha avviato la procedura di sfratto il 16 febbraio scorso. Nel pomeriggio del 6 marzo, mentre Angelo era fuori a svolgere le solite commissioni che gli permettono di sopravvivere, la sua casa prende misteriosamente fuoco. Lo avverte il proprietario di un ristorante lì vicino, che si accorge delle fiamme e allerta anche il comando dei Vigili del Fuoco di Ostuni. Sul posto si recano anche i Carabinieri della stazione locale, che sottopongono l’immobile a sequestro penale per avviare le indagini su quello che nel verbale viene definito “un presunto incendio doloso a opera di ignoti”.

Angelo, rintracciato da un messo del Comune, riceve notifica di sfratto dopo quattro giorni dall’incendio in cui ha perso tutto. Avrebbe avuto un mese per lasciare l’appartamento che, invece, dal sei marzo è letteralmente carbonizzato. Disperato, Angelo chiede al Comune di trovargli una nuova sistemazione, prende appuntamento con il sindaco per essere ricevuto. L’incontro, fissato per giovedì scorso, non si tiene perché il primo cittadino è impegnato in una lunga e imprevista riunione, ma ad Angelo viene riferito da parte del sindaco che il comune non ha disponibilità di altri locali da potergli concedere.

«Mi hanno dato le chiavi della casa il giorno della vigilia di Ferragosto del 2013 – racconta Angelo Ciaccioloe quando sono entrato non c’era nemmeno il gabinetto, che mi sono subito procurato. Sono rimasto per otto anni senza luce, acqua e gas. Due anni fa il comune si è occupato di coibentare il solaio dopo diverse richieste da parte mia, perché pioveva in casa, mentre la confraternita del Purgatorio si è occupata della sostituzione degli infissi dell’unica finestra presente. Prima dell’incendio per due volte qualcuno si è introdotto in casa sfondando la porta fatiscente che c’è sempre stata, chiusa alla meglio con una catena e un lucchetto. Nessun furto e nessun danno, perciò non ho ritenuto opportuno all’epoca sporgere denuncia.

Con il dissequestro da parte dei Carabinieri, avvenuto cinque giorni dopo l’incendio – continua Angelo Ciacciolola casa è tornata nelle disponibilità del Comune, che il giorno prima mi aveva fatto recapitare lo sfratto. Ho chiesto di parlare con il sindaco: la prima volta non sono stato ricevuto; la seconda mi ha dato appuntamento dopo due settimane. Gli ho fatto presente che ero in mezzo alla strada e che le temperature rigide rendevano la mia vita ancora più dura. Ho aspettato con pazienza due settimane e il giorno dell’appuntamento  non sono stato ricevuto a causa di una riunione, ma il sindaco mi ha fatto comunicare che non ci sono alternative al momento. Così, lo scorso 9 aprile, dopo essere stato due volte in comune per consegnare le chiavi, sono riuscito a lasciarle all’ufficio Patrimonio.

Mi hanno proposto di andare a vivere in una struttura gestita dalla chiesa, dove però dovrei rispettare degli orari non compatibili con le mie abitudini e soprattutto con le mie esigenze. Ho cinquant’anni e non voglio tornare a vivere come in orfanotrofio. Vorrei rimanere indipendente per conservare un minimo di dignità e, come più volte ribadito, sono disposto a svolgere qualsiasi lavoro pur di avere un piccolo tetto sulla testa. Sto diventando un peso per le persone che mi aiutano e questo mi addolora. Visto che mi è stata offerta una sistemazione della chiesa, penso alla Caritas che è chiusa e in stato di abbandono da quasi un anno: potrei abitare nella casa del custode e occuparmene io, contribuendo magari alla riapertura. Non so, le idee possono essere tante, ma per metterne almeno una in pratica ci deve essere innanzitutto la volontà.

Ci tengo a dire che, come ho riferito ai Carabinieri – sottolinea Ciacciolo non ho nemici. Svolgo piccole mansioni per conto di alcuni commercianti del centro storico e di qualche anziano ed è così che riesco a mantenermi. Le persone che mi conoscono mi vogliono bene e io ne voglio a loro. È successo però qualcosa di molto strano con l’incendio, a cui davvero non riesco a dare una giustificazione. Tutto quello che possedevo, in prevalenza vestiti e una raccolta di 150 poesie a cui mi sono dedicato tra il 1997 e il 2012, era conservato in dei borsoni posti sotto il letto. Quei borsoni sono stati ritrovati carbonizzati al centro dell’unica stanza della casa. Quattro anni fa mi era stato regalato un canarino a cui ero molto affezionato. Nell’incendio ho perso anche lui, la mia unica compagnia. Sono rimasto completamente senza niente e chiedo solo un tetto per potermi rialzare».

Nella speranza che i Carabinieri riescano a fare luce sull’incendio, anche grazie alla presenza dell’impianto di videosorveglianza di uno dei locali più gettonati della movida ostunese, situato proprio di fronte all’abitazione di via Clemente, ci auguriamo che le istituzioni riescano a dare un adeguato supporto ad Angelo e a quanti versano nelle sue condizioni.

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Paola Loparco
Paola Loparco
Giornalista pubblicista, dopo aver frequentato il liceo classico si laurea in comunicazione presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, per poi conseguire un master in Sviluppo locale presso la facoltà di Scienze Politiche di Alessandria. Una formazione trasversale, che le consente di operare a livello professionale in più ambiti: dalla comunicazione politica all’ideazione di campagne di educazione ambientale, dalla redazione di contenuti giornalistici al copywriting per la promozione commerciale aziendale e di prodotto. Ricopre il ruolo di editore per Ostuni News dal 2018, dopo aver collaborato con diverse testate d’informazione locale.
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