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Ottobre 17 2024

Scioglimento del consiglio comunale, l’ex sindaco Cavallo conferma il ricorso

«Provvedimento eccessivo - spiega l'ex primo cittadino - Insisteremo nell’impugnazione, evidenziando come non ci sia questa mala gestio»

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L’ex sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo, come già annunciato durante la conferenza stampa successiva al commissariamanto per infiltrazioni mafiose, ha confermato la volontà di presentare ricorso al Tar, dopo aver visionato la relazione ministeriale redatta dalla ministra Luciana Lamorgese.

«In linea generale a me sembra che tutto sia basato sul sospetto di atti compiuti in maniera illecita, ma che non ci siano concreti riferimenti – commenta Cavallo, attraverso un videomessaggio condiviso, in cui analizza i passaggi della relazione ministeriale –

Lo dico sia con riferimento ai rapporti di parentela o di conoscenza controindicati, su cui non viene in alcun modo spiegato come possano aver influito sull’azione amministrativa condizionandola, ma anche in riferimento alle vicende più note del parcheggio di Santa Lucia, anche in quel caso l’unico elemento di probabile illegittimità sarebbe un prezzo di favore, e poi delle vicende che però sono dichiaratamente estranee all’attività dell’amministrazione. 

Sono tutti episodi molto marginali come ho sempre detto, rispetto all’entità delle attività del Comune di Ostuni e anche rispetto al bilancio. Tutto il resto dell’attività amministrativa, degli appalti e delle aggiudicazioni non è messa in discussione dalla relazione, e questo è segno che contrariamente a quanto si legge, questa mala gestio non esiste

L’ex primo cittadino parla poi degli altri argomenti evidenziati nella relazione: «Queste vicende in realtà hanno visto interesse e intervento della nostra amministrazione e questa è la dimostrazione che anche nel settore delle attività produttive non c’è stato nessun tipo di infiltrazione o vantaggio per la criminalità.  

Io penso che questo provvedimento di scioglimento sia eccessivo rispetto a questo quadro che emerge dalla relazione. Anche perché in essa manca una distinzione di responsabilità, sia tra parte politica e parte dirigenziale degli uffici, e poi manca una distinzione di responsabilità temporale. Non può essere uguale aver creato un problema anni fa e aver cercato di risolverlo nel presente, non ci può essere una pari distribuzione di responsabilità per quanto mi compete.

Insisteremo nell’impugnazione, sicuramente evidenzieremo come non ci sia questa mala gestio di cui si parla in maniera diffusa, ed anche in alcune parti indefinita. Sottolineeremo  come, al contrario, la nostra amministrazione abbia operato bene. E questo ci è riconosciuto non soltanto dai cittadini, ma anche per esempio da una delibera della Corte dei conti, che ha attestato la precisone con cui avvengono i controlli, così come da altri documenti che forniremo al Tar del Lazio, per confutare in maniera complessiva la tesi del ministro».

 

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