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Ottobre 12 2024

Abbonarsi ai giornali online: una riflessione da approfondire

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Gli investimenti pubblicitari sui giornali nel mondo occidentale stanno conoscendo, ormai da parecchi anni, un lento e costante declino, a cui gli editori si trovano costretti a porre rimedio. La necessità è quella di mettere in salvo i propri introiti ed equilibrare le spese: questo è uno dei motivi per i quali si dedica una sempre più elevata attenzione agli abbonamenti. L’aumento dei ricavi che derivano non dalle inserzioni ma dai lettori può essere, almeno in teoria, amplificato con il ricorso agli abbonamenti digitali, che sono quelli che si caratterizzano per il potenziale di crescita più ampio.

Una nuova centralità per tutti i lettori

Quella che prevede di basarsi sugli abbonamenti, e dunque sulla centralità dei lettori, è una strategia foriera di parecchi vantaggi. Le politiche editoriali, in questo modo, non possono fare a meno di focalizzarsi sui destinatari dei giornali, e così viene meno – o comunque si attenua – la dipendenza rispetto agli investitori pubblicitari: questi ultimi, per altro, sono tanto più ingombranti quanto più sono grandi, e il rischio è quello che possano ostacolare le inchieste più pericolose per il loro business. Si impone, dunque, un modello basato su un giornalismo di qualità, la sola via che si possa percorrere per fare in modo che i lettori si abbonino e, dunque, si fidelizzino pagando. Affinché ciò si verifichi, però, è essenziale che il lettore percepisca un valore.

Come spendere poco per l’abbonamento di una rivista

I lettori più appassionati che desiderano sottoscrivere un abbonamento a uno o più prodotti editoriali, per altro, al giorno d’oggi hanno l’opportunità di sfruttare i codici sconto online. Per saperne di più basta andare sul sito scontiebuoni.it, che propone offerte abbonamenti riviste grazie a cui è possibile risparmiare sulla spesa complessiva, sia che si voglia il giornale in formato cartaceo sia che si preferisca ricorrere alla sua versione digitale. I prezzi scontati riguardano non solo i settimanali più noti, ma anche riviste annuali e mensili.

Un netto cambio di strategia

Ma come possono fare gli editori a mettere il lettore al centro? Per mettere in pratica una strategia che segni una netta inversione di tendenza rispetto al passato non si può fare a meno di intervenire, anche con un approccio radicale, sul modello di business che si attua. Una quantità sempre più elevata di quotidiani, e in generale di prodotti editoriali, ha scelto di puntare sulla subscription economy, sia in Europa che negli Stati Uniti. Per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese, si può parlare di alti e bassi: anche noi ci stiamo adattando a questo nuovo modello, seppure in ritardo rispetto ad altri contesti.

La strada da seguire

Le Monde in Francia, il New York Times negli Usa, il Financial Times, il Washington Post, e così via: sono sempre di più i quotidiani internazionali di maggior prestigio che hanno scelto, volenti o nolenti, di intraprendere questo percorso, anche grazie agli abbonamenti in digitale. Il paywall prevede, per esempio, la possibilità di accedere gratis a una certa quantità di articoli ogni mese: superata la soglia, se si vuol continuare a leggere si deve pagare. Un principio diverso è, invece, quello che disciplina i contenuti premium, che possono essere fruiti solo da chi dispone di un abbonamento. Certo è che le controindicazioni a cui è bene prestare attenzione non mancano.

Pro e contro delle politiche editoriali moderne

C’è chi ritiene, per esempio, che questa nuova soluzione per il giornalismo abbia il difetto di tenere l’informazione di maggiore qualità distanza da chi, in realtà, ne avrebbe maggiore necessità. Insomma, solo le persone più istruite e più ricche decidono di abbonarsi, mentre gli altri si accontentano di notizie gratis, dalla qualità discutibile. Si creano, così, delle divisioni dovute al fatto che non tutti hanno la possibilità o la voglia di pagare un abbonamento a un giornale (magari preferendo spendere soldi per un servizio di streaming con film e serie tv).

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