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Dicembre 14 2024

Aggressioni razziste a Brindisi: il raid punitivo fu premeditato

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Emergono nuovi e inquietanti particolari sulle aggressioni ai danni di due ragazzi di colore avvenute a Brindisi la sera di venerdì 19 ottobre.

Dopo l’arresto di due uomini, incastrati grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza presenti nella zona delle aggressioni, avvenute a pochi minuti di distanza nei pressi del sottopasso di via Appia, si delinea il quadro sinistro di una rappresaglia razzista lucidamente decisa a tavolino.

I due arrestati, Piero Cerasino, 36 anni, e Paolo Ottonaro, di 43, verranno ascoltati nelle prossime ore dal Giudice per le Indagini Preliminari, Stefania De Angelis, a cui dovranno dar conto delle violente aggressioni a colpi di mazza da baseball, ai danni di due ragazzi di colore: un trentunenne gambiano e un ventenne senegalese, colpevoli soltanto di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Le due vittime sarebbero infatti state scelte a caso dai due nella logica di un raid punitivo a sfondo razziale.

Stando alle prime ipotesi formulate dagli inquirenti, l’aggressione potrebbe essere ricondotta a due episodi di cronaca avvenuti a Brindisi proprio il 19 ottobre. A quella giornata risalgono infatti il danneggiamento di alcune vetture parcheggiate nei pressi stazione ferroviaria brindisina, ad opera di un extracomunitario, e la denuncia per un presunto tentativo di violenza sessuale ai danni di una quindicenne che aveva raccontato di essere stata avvicinata, la mattina di venerdì 19 nel quartiere Commenda, da tre individui stranieri, incappucciati, che l’avrebbero seguita e spinta contro un muro.Su quest’ultimo episodio la Polizia sta ancora indagando per trovare riscontri al racconto della quindicenne.

L’ipotesi che le aggressioni fossero legate a questi due episodi era stata formulata ancor prima di arrestare i due responsabili, e sarebbe stata suffragata da alcuni post su Facebook di uno dei due arrestati, inneggianti all’odio razziale e alla vendetta.

A casa di Cerasino è stata rinvenuta durante la perquisizone una delle mazze di legno usate nelle due aggressioni di cui, stando ad alcune indiscrezioni trapelate, entrambi gli arrestati si sarebbero vantati dopo averle commesse.

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