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Ottobre 18 2024

Appalto per la gestione del parcheggio di Santa Lucia, il sindaco Cavallo incontra il Prefetto

Dopo la notifica dell’interdittiva antimafia alla società che ha gestito il servizio durante l’estate scorsa, il sindaco Guglielmo Cavallo ha chiesto un incontro con il Prefetto di Brindisi per spiegare le ragioni dell’amministrazione comunale

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Il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo incontrerà domani, giovedì 17 dicembre, il prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni per chiarire la posizione del Comune in relazione al bando di gara per la gestione del parcheggio di Santa Lucia. La società che si è occupata di erogare il servizio, la Pkt Srls di Campi Salentina, è stata raggiunta negli scorsi giorni da un’interdittiva antimafia partita dalla prefettura leccese a seguito di un approfondimento investigativo svolto dagli agenti della Questura di Brindisi.

L’atto, notificato per conoscenza al Comune di Ostuni, è stato immediatamente impugnato dai legali di Giovanni Taliente, l’imprenditore ostunese che ricopre il ruolo di amministratore unico della Pkt Srls, attraverso un ricorso al tribunale amministrativo.

Al sindaco Cavallo, che ha chiesto di essere ricevuto in prefettura a Brindisi appena appresa la notizia, spetterà spiegare la ratio del bando pubblico, determinato da un valore economico di scarsa entità. Tra le cinque aree comunali adibite a parcheggio e poste a gara, solo quelle di Santa Lucia, e del mercato settimanale hanno mantenuto un costo di gestione di 500 euro. Per le aree di contrada Palombaro, del mercato ortofrutticolo e di contrada Genco il canone contrattuale è stato, rispettivamente, di 1000, 1500 e 2000 euro. Il sindaco perciò avrà occasione di spiegare gli elementi in base ai quali sono stati individuati gli importi dei singoli canoni, contestualizzando l’operato dell’amministrazione comunale.

A insospettire gli inquirenti è stato, infatti, il valore economico del bando. Secondo la normativa in vigore, sotto la soglia dei 500 euro la stazione appaltante, in questo caso il Comune di Ostuni, non è tenuta a richiedere la certificazione antimafia. Inoltre il valore del bando è definito nel testo dell’interdittiva “irrisorio, a fronte di un guadagno reale per la società di circa 60mila euro”.

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