Tutte le aree verdi della Città bianca ritornano accessibili ai cani. Il Tribunale amministrativo regionale di Lecce, ad appena ventiquattrore dalla prima udienza, si pronuncia in merito al ricorso presentato dalle associazioni ENPA (ente nazionale protezioni animali) e OIPA (organizzazione internazionale protezione animali), che convergono nel comitato civico “Io posso entrare”, contro il Comune di Ostuni. Oggetto della contesa, la delibera di giunta n. 115 del 17 ottobre scorso, successivamente modificata e integrata, che vieta l’accesso dei cani accompagnati alla villa comunale, alla villetta “Padre Pio”, all’area verde di piazza Torino e all’area giochi inclusiva di piazza Genova.
Attraverso l’ordinanza emessa ieri, mercoledì 15 gennaio, il TAR accoglie l’istanza cautelare presentata dal comitato civico e sospende l’efficacia della misura, annullandola. I giudici, considerando fondato il ricorso, specificano che la giunta comunale, nel vietare l’accesso dei cani ai parchi pubblici in questione, ha esercitato una discrezionalità che viola palesemente alcune puntuali e specifiche prescrizioni del regolamento comunale vigente, su cui peraltro ha competenza il consiglio comunale. La disposizione del TAR ha validità sino alla data della prossima udienza, fissata al 22 dicembre 2020.
«L’auspicio è che il comune di Ostuni revochi il divieto entro quel termine – dichiara l’avvocato Giuseppe Calamo, difensore assieme a Francesco Sozzi del comitato civico – perché ci dispiacerebbe sinceramente portare avanti una battaglia legale. Non ci interessa vincere questa causa, sappiamo perfettamente che questo divieto è assurdo e illegittimo. Ci auguriamo perciò che la giunta provveda ad annullare l’atto, impegnandosi a effettuare i controlli e le sanzioni del caso, come disposto dal regolamento comunale.
Ciò che di più grave è stato rilevato dai giudici – continua Calamo – è il pregiudizio alla libertà di circolazione dei cittadini proprietari di cani, impossibilitati a partecipare alla vita sociale, culturale, politica e artistica al pari degli altri. Il TAR non ha condannato il comune di Ostuni a risarcire la controparte delle spese legali, ma se l’avesse fatto la somma sarebbe stata devoluta al canile comunale. Questo faremo in caso di vittoria finale, se la causa dovesse proseguire».
Enorme è la soddisfazione dei membri del comitato civico “Io posso entrare”, che raccoglie animalisti indipendenti, associazioni e decine di cittadini ostunesi ingiustamente penalizzati dalla disposizione della giunta comunale. Una misura che ha generato in alcuni cittadini un inaccettabile atteggiamento discriminante nei confronti dei cani e dei loro proprietari, tramutatosi talvolta in aggressioni verbali e in manifestazioni di disprezzo. Un clima che non favorisce di certo l’educazione ai più importanti valori di una società civile: la tolleranza, la diversità e il rispetto reciproco.
«Dopo svariati tentativi di dialogo con l’amministrazione, purtroppo senza esito – dichiarano Silvana Camposeo e Davide Polimeni, portavoce del comitato “Io posso entrare” – abbiamo deciso di non rassegnarci ed abbiamo intrapreso, combattuto e vinto una battaglia di civiltà. Le numerose critiche, i commenti scoraggianti e le minacce velate di una minoranza della popolazione non ci hanno fermati. Grazie alla preziosa collaborazione degli avvocati Sozzi e Calamo e delle associazioni animaliste ENPA ed OIPA la libertà di circolazione e partecipazione è nuovamente garantita a tutti senza distinzione alcuna. Ora siamo fiduciosi affinché l’amministrazione si avvalga degli strumenti che da sempre ha a propria disposizione per continuare a vigilare e punire gli incivili che trasgrediscono il Regolamento Comunale Tutela Animali vigente dal 2005. A tal proposito, invitiamo tutti i cittadini che dovessero assistere ad un’infrazione (cane senza guinzaglio/mancata raccolta delle deiezioni) a chiamare tempestivamente le forze dell’ordine e rendersi parte attiva per una sana e pacifica convivenza all’insegna della civiltà».