L’onorevole Valentina Palmisano comunica l’avvio della procedura per l’erogazione di 180 milioni di euro finalizzati all’assunzione di assistenti sociali. Le risorse saranno in favore degli Ambiti sociali territoriali, che dovranno di conseguenza valutare le necessità all’interno dei comuni di riferimento. La parlamentare brindisina invita gli Enti locali pugliesi a valutare questa opportunità.
Per rafforzare la rete dell’assistenza, soprattutto in questo periodo di forte disagio per migliaia di famiglie, il governo ha messo a disposizione dei Comuni italiani 180 milioni di euro. Sono state indicate dal Ministero del Lavoro, infatti, le linee guida per l’erogazione delle risorse, stanziate poche settimane fa nella Legge di Bilancio.
Si tratta di contributi finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali nei territori. «Un risultato atteso e che premia il lavoro quotidiano – spiega l’onorevole Valentina Palmisano – svolto dal Movimento Cinque Stelle e dell’ex Ministra del lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Sin dalle prime fasi di valutazione del provvedimento, l’obiettivo è stato quello di migliorare il numero di operatori presenti sul territorio rispetto al numero degli abitanti».
Il sistema dei servizi sociali comunali, soprattutto in una fase emergenziale come questa, assume un ruolo fondamentale, in un’ottica di contrasto alla povertà e di salvaguardia della dignità sociale. Il contributo economico sarà destinato – continua la parlamentare ostunese – a favore degli Ambiti sociali territoriali, che dovranno di conseguenza valutare le necessità all’interno dei comuni di riferimento».
Per definire il contributo spettante, ciascun Ambito territoriale dovrà inviare, entro il 28 febbraio prossimo, un prospetto riassuntivo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. «Invito tutte le amministrazioni pugliesi, attraverso ogni singolo Ambito territoriale, a dare seguito a questa possibilità offerta dal Governo. È una misura reale e concreta a supporto delle famiglie costrette, anche a causa dell’emergenza sanitaria, a vivere condizioni di disagio quotidiano».