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Dicembre 14 2024

Carovigno, l’on Macina interviene su intimidazioni e voto di scambio: «Si faccia chiarezza»

L’onorevole brindisina del Movimento Cinque Stelle interviene sulla vicenda che ha portato all’arresto di un 48enne carovignese, accusato di aver dato fuoco all’auto dell’ex sindaco e di essersi reso complice della compravendita di voti a favore dell’attuale primo cittadino

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Il Comune di Carovigno è sotto la lente d’ingrandimento della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che intende far luce su presunti collegamenti tra la criminalità locale e l’attuale compagine politica alla guida della città. Dopo l’arresto del 48enne Andrea Saponaro, ritenuto responsabile di aver dato fuoco a dicembre 2017 all’auto della moglie dell’ex sindaco Carmine Brandi, le indagini della Procura si concentrano su altri illeciti in cui Saponaro sarebbe coinvolto, finalizzati a favorire l’elezione dell’attuale sindaco Massimo Lanzillotti.

Nello specifico, gli inquirenti intendono fare luce sulla compravendita di voti, attuata da alcuni esponenti della criminalità locale promettendo e consegnando somme di denaro da 20 a 100 euro, e accertare gli interessi degli stessi nella gestione del parcheggio comunale limitrofo alla Riserva naturale di Torre Guaceto.

In relazione a questi eventi, interviene la deputata brindisina del Movimento Cinque Stelle Anna Macina, che in una nota stampa dichiara: «Le indagini sulla presunta compravendita di voti e sulle presunte minacce da parte di esponenti della criminalità locale per estorcere voti a sostegno dell’attuale sindaco Massimo Lanzillotti, sommate agli interessi della criminalità stessa sulla gestione del parcheggio comunale limitrofo a Torre Guaceto, necessitano di chiarimenti immediati che devono allontanare ombre e sospetti anche su ipotesi  di possibili interferenze di attori oscuri nella gestione della cosa pubblica a Carovigno.

Le spiegazioni date dal sindaco – incalza l’on. Macinasono insufficienti e non chiariscono nulla. Come già dichiarato dal MoVimento 5 Stelle di Carovigno e dal consigliere comunale Salvatore Ancona, se questi fatti dovessero essere accertati, ci troveremmo di fronte ad un inquinamento gravissimo della macchina democratico-amministrativa della città, alla luce della vittoria da parte della coalizione del sindaco al primo turno con soli 9 voti di scarto. Se le indagini confermassero le ipotesi accusatorie avremmo assistito ad un condizionamento della volontà popolare che si manifesta nella forma più alta proprio quando elegge i suoi rappresentanti. Il voto deve essere libero. Non è un caso che noi ci battiamo da sempre per questo. La salvaguardia della libertà di voto è uno dei capisaldi del MoVimento 5 Stelle, tanto che in Parlamento abbiamo approvato un ddl che contrasta più efficacemente il reato di voto di scambio politico-mafioso. In attesa degli esiti delle indagini da parte della magistratura – conclude Macina chiediamo venga fatta chiarezza sulla vicenda anche alla luce delle ulteriori indagini che vedono coinvolti alcuni esponenti dell’attuale amministrazione».

Il sindaco di Carovigno Massimo Lanzillotti intanto su Facebook scrive: «Da stamattina, e solo dalla stampa, sono a conoscenza di essere indagato insieme ad un consigliere comunale e altre persone. Così come fatto ieri, auspico che si possa fare chiarezza quanto prima, confidando nel lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, rimanendo sempre a totale disposizione delle Istituzioni».

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