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Dicembre 14 2024

Coronavirus, a Bari il primo caso segnalato dall’App Immuni

Si tratta di una donna di 63 anni, obbligata a rimanere in casa per due settimane e sottoposta al tampone, di cui si attende l’esito

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L’ASL di Bari e il Dipartimento regionale della salute hanno avviato accertamenti sul primo caso di contagio segnalato dall’App Immuni. Si tratta di una donna di 63 anni, obbligata immediatamente a rimanere in casa per due settimane e successivamente sottoposta al tampone, di cui si attende l’esito. La Puglia, che è stata tra le prime regioni d’Italia a sperimentare l’App Immuni, è così alle prese con l’implementazione del software per il tracciamento dei contatti sviluppato a livello nazionale come strumento utile a contrastare un’ulteriore diffusione del Coronavirus.

La 63enne barese, aprendo l’applicazione, ha trovato una notifica che l’avvisava di essere stata in contatto con una persona risultata positiva al Covid-19. Seguendo le sitruzioni diffuse dalle istituzioni nazionali e regionali, ha contattato l’Asl comunicando il codice trasmesso dal sistema attraverso Immuni, ed è stata subito messa in isolamento precauzionale per  14 giorni. La donna è in buone condizioni di salute e non ha sintomi, ma non nasconde il suo malessere dovuto all’obbligo di quarantena. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta del Mezzogiorno infatti, la signora spiega dettagliatamente la sua versione dei fatti, evidenziando l’impossibilità di un potenziale contagio.

La vicenda ha inizio poco più di una settimana fa, di sabato. Dopo aver trascorso un paio d’ore al mare, osservando il distanziamento interpersonale, la signora trascorre la serata in compagnia di alcuni parenti, sempre rispettando le misure di sicurezza e indossando la mascherina in caso di distanziamento ridotto. L’indomani mattina la donna torna in spiaggia scegliendo un punto meno affollato e rientra a Bari per il pranzo. Nel pomeriggio di domenica l’applicazione le invia un messaggio di allerta riportante il codice da comunicare al proprio medico di base, che a sua volta avvisa l’ASL. Il martedì successivo il Dipartimento regionale della salute, attraverso una mail e una telefonata, comunica alla signora l’obbligo di chiudersi in casa. Dopo qualche giorno di isolamento, sabato scorso la signora è stata sottoposta al tampone.

Si attende adesso l’esito del test per capire se l’App Immuni possa davvero rivelarsi un alleato efficace nella lotta al Covid-19. Il problema dei falsi positivi, che rientra tra le pecche tecnologiche evidenziate già durante la fase di lancio, è emerso anche altrove e gli sviluppatori della Bending Spoon sono al lavoro per trovare soluzioni efficaci. Resta da appurare l’attendibilità dell’App Immuni sullo specifico caso pugliese.

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