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Ottobre 18 2024

Covid, la variante inglese preoccupa la Puglia: sale al 38,6% l’incidenza. 72 casi nel brindisino

L’analisi su un campione di tamponi positivi prelevati il 12 febbraio, rivela un’incidenza della variante inglese” del Sars Cov-2 del 38,6%

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Dopo la seconda rilevazione rapida per stimare la presenza della cosidetta “variante inglese” in Puglia, richiesta dal Ministero della Salute e dall’Iss e disposta dalla Regione, l’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco comunica che su un campione di tamponi positivi prelevati il 12 febbraio, è stata riscontrata un’incidenza del 38,6%.

Sono stati resi noti nelle scorse ore i risultati di questa seconda rilevazione dalla prof.ssa Maria Chironna, coordinatrice della rete regionale dei laboratori SARS Cov-2 U.O.C. Igiene – laboratorio di epidemiologia molecolare e sanità pubblica dell’ AOUC Policlinico di Bari e dal dott Antonio Parisi, direttore sanitario vicario IZS della Puglia e Basilicata.

Analizzando un campione di tamponi positivi prelevati il 12 febbraio, la percentuale per la Puglia di “variante inglese” del Sars Cov-2 risulta del 38,6%. Sono infatti 245 su 634 i positivi con la nuova variante tracciati nelle sei province.

Bari su 323 campioni ci sono 124 casi, pari al 38.4%; nella BAT su 50 campioni ce ne sono 6, pari al 12.0%; a Brindisi su 129 campioni ce ne sono 72, pari al 55.8%; a Foggia su 62 campioni ce ne sono 18, pari al 29.0%; a Lecce su 20 campioni ce ne sono 3, pari al 15.0% a  Taranto su 48 campioni ce ne sono 22, pari al 45.8%.

«Occorrerà – spiega l’assessore Lopalcoalzare il livello di attenzione sulla diffusione delle varianti del virus: questi dati impongono di programmare ulteriori azioni di contenimento».

Sale la preoccupazione in tutta la Puglia e nel brindisino, dove fino a ieri si contavano solo cinque casi, due a Carovigno e tre a Fasano, mentre adesso in provincia ce ne sarebbero almeno 72. Più contagiosa della variante “classica”, quella inglese è considerata particolarmente pericolosa perché circola appunto più rapidamente anche e soprattutto tra giovani e giovanissimi, su cui fortunatamente non sono stati riscontrati effetti diversi rispetto al primo ceppo isolato.

Attualmente a Brindisi, dove ci sono 333 positivi, la fascia d’età con il numero maggiore di contagi registrati tra il 7 e il 14 febbraio, è proprio quella che va dagli 11 ai 20 anni con 57 positivi, seguita dalle decadi 51-60 con 54 positivi e 41-50 con 51 positivi. «La curva è in crescita – ha sottolineato il sindaco del capoluogo RiccardoRossisono preoccupanti i contagi fra i giovanissimi in età scolare, ed è rilevante l’aumento dei positivi fra gli anziani dai 71 agli 80 anni. Non dobbiamo allentare l’attenzione verso le persone più fragili, chiedo ancora una volta di anteporre il senso di responsabilità a qualsiasi scelta quotidiana».

Nella Città bianca, stando a quanto comunica il sindaco Guglielmo Cavallo, si contano 54 cittadini positivi al Covid-19. Resta costante la pressione dei ricoveri nei presidi Covid della provincia. Nell’ospedale di Ostuni sono ricoverati 25 pazienti in Medicina interna e 18 in Pneumologia. Al Perrino, invece, ci sono 19 pazienti in Malattie infettive, 19 in Pneumologia, 5 in Rianimazione. I centri Post Covid ospitano 13 pazienti a Mesagne e 10 a Ceglie Messapica.

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