A Ostuni nel 2017 sarebbero stati 37,95 i milioni di euro spesi al gioco. In pratica, ogni ostunese avrebbe speso 1.216 euro per giocare a slot machine, videolottery, gratta e vinci, scommesse sportive, ecc.
Ad affermarlo è la nuova inchiesta “L’Italia delle Slot”, realizzata per il secondo anno consecutivo dal Visual Lab per tutte le testate del gruppo GEDI, in collaborazione con Dataninja e Effecinque.
“L’Italia delle Slot 2- Quanto giocano gli italiani” ha analizzato i dati delle giocate mettendo online un database dove chiunque può verificare, Comune per Comune, quanto sono i soldi spesi in ogni città italiana per giocare a slot machine, videolottery, Lotto, Bingo, scommesse e affini.
Quest’anno, per rendere ancora più attendibili i dati sono stati messi a disposizione del gruppo GEDI, per ogni Comune, tutti i dati, di tutti i giochi, gestiti dai Monopoli di Stato. I dati sono stati ottenuti tramite l’utilizzazione di un Foia (Freedom of Information Act), ossia la procedura necessaria per avere accesso ai dati e ai documenti della pubblica amministrazione.
Secondo i dati dell’inchiesta “L’Italia delle Slot 2 “, che si riferiscono all’anno 2017, a Ostuni i soldi spesi al gioco ammonterebbero a 1.216 euro pro-capite, con un considerevole aumento rispetto alla cifra indicata come spesa nel 2016, che ammontava a 581 euro.
Secondo l’inchiesta del Gruppo GEDI, Ostuni si piazzerebbe dunque al 1.308 posto per giocata pro-capite su 7.954 Comuni italiani, con 37, 95 milioni di euro spesi nel 2017 a fronte dei 18,11 milioni di euro spesi nel 2016.
Un dato allarmante che racconta di quanto la febbre del gioco e la ludopatia siano aumentate in maniera inquietante.
La crisi economica da cui l’Italia è attanagliata da una decina d’anni non accenna a fermarsi e la febbre del gioco cresce esponenzialmente. La Puglia è una delle regioni italiane in cui si gioca di più ed è tristemente la provincia di Brindisi a detenere il primato sulle altre province pugliesi.
Quest’anno, all’interno del Decreto Dignità, il governo ha deliberatamente inserito norme volte a frenare la ludopatia. Una di queste prevede di inserire, entro il 2020, in tutte le slot machine presenti in Itali il meccanismo per cui possono essere azionate soltanto tramite l’inserimento della tessera sanitaria, che così attesterà l’indispensabile requisito della maggiore età per permettere di poter giocare. Sono state inoltre previste norme che vietano la pubblicità del gioco e la sponsorizzazione alle aziende del settore.
Queste norme servono, ma sicuramente non bastano a sanare la piaga della dipendenza patologica dal gioco che, come dimostrano i dati, non smette di fare proseliti.