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Ottobre 19 2024

Disparità di genere, l’on. Palmisano: «Dal Pnrr risorse per i centri antiviolenza»

Prevista l’attribuzione di fondi e il recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata per realizzare nuovi Cav anche in Puglia

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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza servirà a irrobustire la rete infratrutturale a sostegno delle donne e dei bambini vittime di violenza. A darne notizia, la parlamentare ostunese del Movimento Cinque Stelle Valentina Palmisano, che comunica l’avvenuta pubblicazione di un bando,  tra i progetti da finanziare con il Pnrr, per il recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata, da poter dedicare anche alla realizzazione di centri antiviolenza per donne e soggetti fragili. Le risorse economiche saranno disponibili anche per le amministrazioni pugliesi.

«Nel Pnrr sono presenti risorse per la creazione di nuovi centri antiviolenza per le donne. Disponibilità dei fondi anche per i comuni pugliesi». Così l’on. Valentina Palmisano, dopo l’approvazione di un nuovo bando all’interno del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza. «Si tratta di un avviso pubblico caratterizzato da un’importanza sociale di grande valore, perché punta alla riqualificazione e al recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata. Oltre questo primo rilevante aspetto – continua la parlamentare ostunese – c’è anche un ulteriore elemento di fondamentale importanza in questo particolare momento storico. Saranno premiati con un punteggio più alto, infatti, i progetti che puntano alla valorizzazione con finalità di Centro antiviolenza (Cav) per donne e bambini e case rifugio».

Il bando è già attivo e la scadenza per presentare la candidatura è fissata al 24 gennaio 2022. Gli interventi ammessi a finanziamento sono sottoposti al sistema di monitoraggio, controllo e valutazione previsto per il Pnrr, nonché alle procedure specificatamente operate anche dal Nucleo di verifica e controllo (Nuvec) operativo presso l’Agenzia per la coesione territoriale. «L’invito è alle amministrazioni pugliesi, Città Metropolitana, province e comuni, a valutare la possibilità di partecipare ad un avviso pubblico capace di sostenere e sviluppare modelli d’inclusione sociale, ma anche assistenza primaria nei confronti di soggetti deboli o fragili. E tutto questo – conclude l’on. Palmisanorafforzando principi etici e morali, fondati sulle legalità, attraverso il recupero di beni confiscati dallo Stato alle organizzazioni criminali».

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