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Ottobre 18 2024

Emergenza rifiuti nelle contrade di Ostuni: «La campagna è un immondezzaio»

Lo sfogo di una cittadina residente in una delle tante contrade ostunesi, mette in evidenza le carenze di un servizio fondamentale

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Raccolta porta a porta a singhiozzi, cumuli di spazzatura a bordo strada e nei pressi delle isole ecologiche intelligenti, peraltro sempre piene. È questo il quadro del servizio di smaltimento dei rifiuti nelle contrade di Ostuni, descritto da una cittadina residente in zona rurale, che mette in evidenza le carenze di un servizio fondamentale, soprattutto durante l’estate.

La nota che segue è stata inviata dalla cittadina all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ostuni, all’Ufficio DEC del Comune di Ostuni e alla ditta appaltatrice del servizio, la Bianco Igiene Ambientale e per conoscenza ad alcune testate giornalistiche locali.

«Quasi giunti al termine di una stagione turistica segnata dal “problema rifiuti” nelle campagne di Ostuni, segnalo una serie di inefficienze che, ancora per quest’anno e in modo più marcato durante l’estate, hanno contraddistinto l’operato del Settore Ambiente del Comune e della sua ditta appaltatrice, Bianco Igiene Ambientale.

– Mancata fornitura di bidoni per la raccolta differenziata. Sono stata negli uffici di BIA il 18 giugno e mi è stato detto che sarebbero arrivati a fine mese. Sono tornata (dato che il telefono dell’ufficio squilla sempre e solo invano) il 9 luglio e ancora mancavano. Infine, dopo ripetuti viaggi inutili, mi è stato comunicato che “per le zone rurali non sono previsti”. Viene da chiedersi se nelle zone rurali i rifiuti debbano essere appoggiati a terra.

– Mancato accesso alle isole ecologiche per gli utenti delle zone rurali.

– Sospensione del prelievo dei rifiuti conferiti su strada (porta a porta) nella nostra Contrada, La Chiusa, e nelle contrade vicine, durante la prima settimana di agosto, con notevoli spiacevolissimi disagi nostri e di tutto il vicinato, che si è visto accumulare sacchi su sacchi di spazzatura non raccolta, oltretutto con le temperature che conosciamo e tutto ciò che ne consegue. Il servizio si è “riattivato” solo dopo un mio personale reclamo a BIA.

– Inesistente servizio di raccolta di rifiuti di tipo “umido“. Sebbene nella guida al compostaggio di BIA si scriva (erroneamente) che i rifiuti di origine animale possono essere “in parte” inseriti nel compost, che si dovrebbe fare dei “restanti” rifiuti animali, così come di salviette, scottex, ecc. che normalmente si conferiscono nell’umido? Mandarli all’inceneritore?

Chiusura “per manutenzione” del centro comunale di raccolta di sabato (il 28 agosto) – giorno in cui molte strutture turistiche fanno check-in e check-out e conferiscono rifiuti – e per tutta la settimana a seguire (senza preavviso).

Mancato ritiro di rifiuti ingombranti: ho chiesto a BIA via email il 1 luglio il ritiro di un materasso dismesso e mi hanno detto che sarebbero potuti venire a ritirarlo non prima del 10 agosto, un tempo evidentemente non congruo.

Aggiungo che le strutture ricettive che offrono locazioni turistiche brevi sembrano equiparate da tutti i punti di vista alle case vacanze, bed and breakfast, ecc. tranne che dal servizio di raccolta/conferimento dei rifiuti del Comune: perché mai a noi che accogliamo privatamente turisti a Ostuni non è concessa la tessera temporanea per accedere alle isole ecologiche? Basterebbe mostrare il CIS o il protocollo del Comune di inizio attività per dimostrare l’esistenza della nostra attività.

Il tutto senza parlare delle buone pratiche che potrebbero essere messe in atto e qui ancora non lo sono, come ad esempio la raccolta di adesioni alla pratica del compostaggio – che invece adesso si dà per scontata – in cambio di uno sconto sulla TARI, a valle di una verifica della sua correttezza.

A passeggiare a inizio settembre per le strade di campagna, ormai un immondezzaio, c’è da farsi venire i brividi a essere un minimo sensibili, cosa evidentemente non da tutti.  Che cosa rimane ai turisti, oltre al ricordo del nostro buon cibo, di centri storici pittoreschi e delle nostre belle spiagge? Forse quello del nostro stato di arretratezza civile in cui invece noi, a quanto pare, viviamo tranquillamente».

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