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Dicembre 14 2024

Fenailp in disaccordo con il Forum: «Non si limitino gli orari delle emissioni sonore»

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La Fenailp (Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e Liberi Professionisti), tramite una nota inviata alla stampa, invita il sindaco di Ostuni e l’amministrazione comunale a non modificare gli orari del regolamento riguardante le emissioni sonore.

Attualmente, con un’ordinanza firmata a giugno dal sindaco Guglielmo Cavallo, il venerdì, il sabato e nei giorni prefestivi, le emissioni sonore nel centro abitato della Città bianca sono consentite fino alle 2 di notte. Fuori dal centro abitato, nella zona costiera, la musica potrà essere diffusa fino alle ore 3. Gli altri giorni della settimana, ovvero dalla domenica al giovedì, la musica nel centro abitato dovrà fermarsi subito dopo la mezzanotte, mentre nelle zone costiere l’asticella della tolleranza è spostata fino all’una.

La Fenailp fa riferimento «a una priorità del Forum della Società Civile che è quella di ridurre drasticamente i rumori, in particolar modo nel Centro Storico di Ostuni».

La nota fa riferimento in particolare a un documento, diffuso a fine luglio, con cui il Coordinamento del Forum della Società Civile evidenziava alcune criticità che, a suo dire, caratterizzano l’estate ostunese. Tra queste era elencata anche la regolamentazione delle emissioni sonore.

«Il coordinamento del Forum– era scritto nel documento- ritiene prioritario, per la difesa della salute e del riposo dei cittadini e dei turisti, evitare l’inquinamento sonoro sia sulla costa che in Città, con controlli del rispetto della normativa e con la riduzione degli orari di esposizione».

«Già da molto tempo– si continua a leggere nella nota scritta dalla Fenailp- il nostro rappresentante dei locali pubblici di bar e ristorazione, Cosimo Lubes, non ha più partecipato alle riunioni, proprio perché non condivideva la linea adottata. E’ assurdo ridurre gli orari che riguardano l’inquinamento acustico, sarebbe tornare molto indietro nel tempo. Se la nostra città si ritiene a vocazione turistica, dovrebbe soprassedere almeno in minima parte ad alcune limitazioni. Se poi- conclude provocatoriamente la nota- si vuole trasformare il tutto in un centro spirituale, allora i locali pubblici li trasformiamo in conventi”.

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