Appena trascorsa la giornata dedicata alla Festa del papà, il presidente dell’Ordine degli psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo, fa un’analisi di come è cambiata la figura genitoriale del padre nella crescita dei figli.
“Padre e madre sono figure interscambiabili che cooperano nella costruzione emotiva dei piccoli. In passato il padre diventava tale quando prendeva in braccio suo figlio – spiega Gesualdo – Oggi partecipa, vive l’attesa nella preparazione al compito che lo attende con le stesse preoccupazioni, ansie e aspettative della madre“. Se un tempo era il ‘portatore di reddito’, colui che imponeva le regole e il loro rispetto, manteneva la famiglia e si occupava delle questioni economiche e burocratiche, rappresentando nell’immaginario collettivo un padre assente, oggi è il caregiver, la figura che si prende cura del figlio trascorrendo più tempo possibile con lui. A differenza del passato, infatti, quando il ruolo paterno era prevalentemente volto ad intervenire per elargire punizioni, il padre di oggi è più presente e più orgoglioso del suo ruolo.
“In una società che vede la madre sempre più in carriera e impegnata –continua Gesualdo – il padre riveste un ruolo sempre attivo nella cura dei figli e nella loro formazione. Si ha così un sostegno reciproco tra genitori” .
La presenza maschile costante anche in casa dovuta allo smart working ha riequilibrato l’apporto educativo che i due genitori offrono ai bambini, trasformando la figura del padre a quella di un “mammo” e rendendola molto più vicina a quella materna. Il suo ruolo, inoltre, è fondamentale per garantire, grazie ad un buon rapporto coniugale, il superamento del fortissimo legame madre e figlio permettendo così a quest’ultimo di slegarsi e crescere autonomamente ed allo stesso tempo permettere alla madre di recuperare altri aspetti della sua vita.