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Dicembre 14 2024

Giovani, lavoro e sostenibilità: alla Selva di Fasano ‘La piccola Jo’ di Emanuela Megli

Giovedi 4 agosto alle 18.30, presso Villa Papa-Megli in viale dei castagni alla Selva di Fasano l’ultimo libro della scrittrice, imprenditrice e formatrice, socia e referente AIPEC per la Puglia

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Giovedi 4 agosto alle 18.30, presso Villa Papa-Megli in viale dei castagni alla Selva di Fasano si parlerà di Giovani, Lavoro e Sostenibilità e dell’ultimo libro di Emanuela Megli, scrittrice,imprenditrice e formatrice ,socia e referente AIPEC per la Puglia, intitolato “La piccola Jo” (Giuseppe Laterza Editore ).

Promotore dell’evento il Presidio del Libro di Fasano con la Prof.ssa Annamaria Toma , la partecipazione del Comune di Fasano con l’assessora Cinzia Caroli, La Proselva con Rosanna Petruzzi e Cristina Sunna della Regione Puglia, con la presenza dell’editore Giuseppe Laterza.

Dialogherà con l’autrice Mariella Muzzupappa – Liceo Leonardo Da Vinci – Fasano. Il libro “La piccola Jo”, tra crisi adolescenziale e liberta di crescere invita alla discussione di temi sociali presenti sullo sfondo dei romanzi formativi di Emanuela Megli e affronta negli ultimi capitoli il tema del mercato del lavoro attuale , aiutando a comprendere le mappe che orientano le dinamiche dei giovani nel nostro presente, i quali da un lato cercano di ritagliarsi il proprio spazio nel mondo, anche a costo di scelte non sempre condivise dal mondo adulto e dall’altro, invece, sembrano essere già rassegnati in partenza, rinunciando ad affermarsi e a scommettere sul proprio futuro.

Figli di una società complessa e suo malgrado perversa, che ha educato con modelli autoritari o, all’opposto, con la totale assenza di riferimento, i giovani rappresentano una categoria in Italia, segnata da abbandono scolastico (2 giovani inattivi su 4 OECD) e da bassi livelli di istruzione e di occupazione (34,8% disoccupati, le ultime stime OECD). Una cosa è certa, i giovani oggi non sono più disposti a barattare la propria vita con il lavoro, hanno capito che il lavoro è solo una parte della vita e non rappresenta la sua totalità. Hanno compreso che non siamo ciò che facciamo e per questo preferiscono investire in tutte le aree della loro vita, negli aspetti che consentono un’armonizzazione tra benessere mentale e fisico, rapporto con la natura e con le persone, un mondo in cui i valori per cui vivere occupano un posto privilegiato e conducono alla scelta di aziende con altissima responsabilità Sociale di Impresa, dove il bilancio sociale è attivo e positivo, nelle organizzazioni che sanno riconoscere e valorizzare i talenti, nei gruppi aziendali e soprattutto nelle start up innovative in cui le relazioni siano basate su inclusione, rispetto, valorizzazione della diversità (generazionale e di genere, etnica etc. di classe sociale), poiché , nonostante la pandemia di cui hanno molto sofferto, si sentono cittadini del mondo.

Il mondo è la loro casa. L’Europa ha strutturato un patto per l’occupazione per ridurre il divario generazionale (Rapporto 2008). È strutturato in cinque aree, corrispondenti alle cosiddette “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Le imprese hanno l’urgenza di tradurre il nuovo mindset delle GenZ per attrarre e tenere i nuovi talenti, su un mercato globale in competizione e di scoprire come trasformare questo divario in passaggio generazionale, attraverso l’arricchimento reciproco delle competenze di vita e lavoro tra giovani e anziani.

Il tema del reverse mentoring e del passaggio generazionale, sarà centrale in questi anni. È solo da una dinamica di scambio e di reciprocità, che può nascere il valore e la ricchezza di team intergenerazionali integrati tra loro. Infatti, basti pensare, si legge nel libro, che durante la pandemia, chi ha avuto un giovane in casa, ha potuto scoprire i reali vantaggi di diverse generazioni a confronto, per sanare il digital divide, che affigge anche interi comparti dell’industria italiana. Saranno i nativi digitali ad accompagnare gli adulti e gli anziani in questa transizione. “Del resto i giovani”, scrive Emanuela Megli, “sono la punta più avanzata della società rispetto al futuro, sono i più vicini al futuro, sono davanti agli anziani e non dietro e non valorizzarli, non ascoltarli, sarebbe come guidare un auto guardando solo nello specchietto retrovisore”. Ingresso libero previa prenotazione al 3349845588.

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Angela Anglani
Angela Anglani
Scrivo cose che immagino molto
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