La sede leccese del Movimento 5 Stelle è stata oggetto ieri, venerdì 16 novembre, intorno alle 19, mentre all’interno si svolgeva una riunione, di un’irruzione da parte di due persone con i volti coperti da cappucci e sciarpe, per non rendersi riconoscibili.
I due incursori hanno lanciato 17 volantini contro con la scritta “No Tap” e uova piene di vernice nera, che hanno imbrattato pareti, pavimenti sedie e anche due persone che partecipavano alla riunione. Al momento dell’assalto nella sede si trovavano circa trenta persone, tra cittadini e attivisti del movimento, tra cui l’onorevole Veronica Giannone, il senatore Iunio Valerio Romano, il consigliere regionale Cristian Casili e il consigliere comunale di Lecce, Fabio Valente. Si discuteva della presentazione del progetto “Alberi per il futuro”, che prevede la donazione di 85 alberi che saranno messi nel Parco leccese intitolato a Baden Powell.
L’irruzione è stata denunciata e adesso anche la Digos indaga per individuare i responsabili del gesto che, dopo aver lanciato le uova piene di vernice e i volantini, sono scappati via in bicicletta dileguandosi nei vicoli del centro storico.
Su un balcone al primo piano proprio sopra la sede del movimento è montata una telecamera di video sorveglianza, che potrà fornire agli investigatori importanti elementi per risalire ai responsabili di un gesto che la Digos non sottovaluta, ipotizzando di rafforzare le misure di sicurezza nelle prossime manifestazioni dei pentastellati.
«Diverse sedi politiche nel corso del tempo sono state imbrattate in vario modo– ha dichiarato Cristian Casili- ma questo caso è diverso perché vi erano delle persone presenti. L’irruzione è stata fatta ad arte ed è stata così rapida che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di realizzare e reagire. Nessuno dei presenti si è mosso dal proprio posto. Questi individui – conclude Casili- poco hanno a che fare con la protesta pacifica di Tap e questi gesti gravissimi sono figli di chi accende gli animi in piazza bruciando bandiere del movimento».