La prima pietra del nuovo ospedale Fasano-Monopoli sarà posta mercoledì 26 settembre, alle 11, nel corso di una cerimonia ufficiale. All’avvio simbolico che darà vita al cantiere, saranno presenti Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, Fabiano Amati, consigliere regionale, Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano, Antonio Sanguedolce, direttore generale della Asl di Bari e Monsignor Giuseppe Favale, che impartirà la benedizione all’avvio del cantiere.
La genesi del ‘Nuovo ospedale del Sud Est Barese Monopoli-Fasano’ è stata lunga e complessa. La struttura ospedaliera, che assorbirà l’attuale ospedale di Monopoli e quello di Fasano, si propone di diventare un presìdio sanitario di eccellenza che si propone di supplire ai declassamenti operati, compresi quelli avvenuti nell’Ospedale Civile di Ostuni, previsti dal Piano di Riordino della Regione Puglia, oltre che a decongestionare gli ospedali di Brindisi e Bari.
L’iter per la costruzione di un nuovo ospedale nell’area di Fasano prese il via concretamente nel 2012 quando fu convocata la Conferenza dei Sindaci dall’allora assessore regionale alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, per discutere le proposte di allocazione dei progetti per i nuovi ospedali. A proporre l’area tra Fasano e Monopoli come sede di un nuovo presidio sanitario fu Fabiano Amati, che allora rivestiva il ruolo di assessore regionale ai Lavori Pubblici.
Nonostante la contrarietà espressa allora dal Comune di Ostuni, che avversò la proposta bocciandola e caldeggiando invece la possibilità che un nuovo ospedale sorgesse nell’area della Città bianca, il progetto del nuovo ospedale Fasano-Monopoli fu inserita nel Piano degli Investimenti per l’edilizia ospedaliera che la Regione Puglia avrebbe presentato al Ministero della Salute.
Tra mille intoppi e ricorsi legati all’affidamento dell’appalto per la realizzazione dell’opera, vinto infine dalla ditta Astaldi-Guastamacchia, l’ospedale sta per essere realizzato. Mille i giorni di tempo che avrà la ditta per realizzare l’opera pubblica, a fronte di una spesa complessiva di 120 milioni di euro.