Nel Giorno del Ricordo, a un anno esatto dalla richiesta avanzata dal comitato cittadino “Ricordo vittime delle Foibe”, il Comune di Ostuni ha inaugurato con una cerimonia pubblica la piazzetta panoramica intitolata ai tanti italiani che persero la vita durante il feroce eccidio. La cerimonia si è tenuta nella mattinata di ieri, martedì 10 febbraio, giorno in cui ricorre la solennità civile nazionale, alla presenza del sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo, del presidente del consiglio comunale Giovanni Zaccaria e del presidente del comitato cittadino Antonio D’Amico.
«I martiri delle Foibe avevano bisogno di un riconoscimento formale – afferma il presidente Antonio D’amico – per questo motivo è stato istituito il comitato cittadino “Ricordo vittime delle Foibe”. Diversi furono i cittadini ostunesi che vennero all’epoca perseguitati e la nostra città fu pronta ad accogliere tanti rifugiati. L’iniziativa è partita con una raccolta firme che ha coinvolto oltre trecento cittadini, tra cui tanti ragazzi. La nostra realtà è infatti formata soprattutto da giovani under 40, a conferma del fatto che la storia va conosciuta e tramandata. Ringraziamo perciò i firmatari, il consiglio comunale e l’amministrazione, che hanno permesso, in tempi abbastanza brevi, di portare a compimento la nostra proposta».
«Era un gesto dovuto – ha dichiarato il presidente del consiglio Giovanni Zaccaria – perché è giusto che anche Ostuni abbia un luogo dedicato a questa tragedia. Una pagina di storia amara, scritta con ritardo, che soprattutto nelle scuole va approfondita e indagata. La proposta del comitato è stata approvata all’unanimità e questo rende onore al consiglio comunale, così come bisogna riconosce al sindaco e alla giunta il merito di aver reso possibile l’intitolazione di questa piazzetta, che sarà presto oggetto di un intervento di riqualificazione, ai Martiri delle Foibe».
«Abbiamo mantenuto una promessa – spiega il sindaco Guglielmo Cavallo – quella di rendere omaggio ai nostri concittadini e connazionali uccisi e perseguitati dal regime di Tito per motivi puramente razziali. La storia è maestra: ci insegna puntualmente che i totalirismi sono forieri di ingiustizie, guerre, persecuzioni. Questo è il senso del ricordo in questa giornata, un ricordo che ci unisce nell’essere liberi e italiani. Questo era il desiderio di chi ha perso la vita e di chi ha dovuto iniziare un esodo in giro per il mondo, non solo per l’Italia. Una pagina di storia tenuta in vita da tanti, che nel corso degli anni hanno insistito nel raccontarla. Tra tutti loro, voglio ricordare Alessadro Altìn, esule di seconda generazione venuto a mancare di recente, che lo scorso anno è stato con noi in occasione dell’evento per il Giorno del Ricordo tenutosi al liceo scientifico “Pepe”. Sarebbe stato bello a distanza di un anno averlo con noi, per continuare a raccontare una storia di libertà e di italianità».
