Con una lunga nota inviata alla stampa Donato Marangi, coordinatore cittadino per Ostuni della Lega, informa di essere stato rimosso dall’incarico e rende noto il Commissariamento della Lega nella Città Bianca.
«Ho appreso– inizia il lungo sfogo di Marangi, che era stato confermato coordinatore cittadino nell’agosto di quest’anno- con sommo dispiacere di non essere più il coordinatore cittadino della Lega di Ostuni. Dopo oltre tre anni di lavoro sul territorio, lavoro mai riconosciuto dai vertici provinciali e regionali, dopo aver sottratto tempo alla famiglia e al mio lavoro, dopo aver portato a Ostuni, in tempi non sospetti, l’allora movimento Noi con Salvini, che al tempo veleggiava tra l’1 e il 2%, sono stato commissariato e, di fatto, invitato a non occuparmi più del partito in un momento cruciale per la nostra città, a pochi mesi all’appuntamento con le Elezioni Amministrative. Mi si rimprovera di non aver saputo creare un gruppo, laddove, invece, per diverse volte ho dovuto radunare persone con storie politiche e professionali differenti, prontamente spaventate dall’ondivago atteggiamento dei dirigenti provinciali, i quali hanno preferito interessarsi di Ostuni solamente in vista, appunto, delle Elezioni Comunali, con un occhio volto al futuro, leggasi le Regionali del prossimo anno. Mi si rimprovera di non aver presenziato alle ultime manifestazioni che hanno visto la presenza di Matteo Salvini, laddove sin dal 2016 ho partecipato a tale tipologia di manifestazione, quando la Lega, soprattutto alle nostre latitudini, non era certamente ben vista e ancora ben lontana dall’essere partito di governo».
La rimozione di Marangi e il conseguente commissariamento della Lega ostunese farebbero presupporre che siano stato decisi dai vertici in mancanza dell’indicazione di un candidato che sia espressione diretta del partito, a pochi mesi dalle amministrative che si terranno nella Città Bianca a fine maggio.
«Mi si rimproverano– continua la nota di Marangi- cento altre cose delle quali, onestamente, non trovo ragioni valide, se non la volontà di gestire il partito in modo autoritario e volto all’apparenza assai più che alla sostanza, con, in verità, già alla base la scarsa volontà di radicarsi e di rafforzarsi nella città di Ostuni. Ho lavorato partendo dalla mia contrada, occupandomi di problemi che se per alcuni possono risultare piccoli, per molti altri sono grandi e richiedevano e richiedono tutt’ora una pronta risoluzione; ho proseguito allargando il raggio d’azione mio e dei miei collaboratori sul centro della città, parlando con i cittadini, mettendo sempre al primo posto l’interesse e la credibilità del
partito; ho partecipato a riunioni e tavoli di coalizione, dando talvolta input decisivi e ascrivendo alla Lega meriti che, si perdoni il gioco di parole, evidentemente non meritava. Sono stato tra i primi a portare il nome di Matteo Salvini in provincia di Brindisi, quando molti altri, saliti soltanto da poco sul carro del vincitore, lo denigravano e, talvolta, lo insultavano, quegli stessi insulti che io stesso ho ricevuto negli scorsi anni e che, proprio per attaccamento alla Lega e al suo segretario nazionale, ho con orgoglio ignorato,spronato anzi a proseguire con accresciuto vigore il mio disinteressato impegno. Ma questo lavoro ha finito per incocciare contro una serie di ostacoli insormontabili creatimi non già da avversari o alleati, bensì dal mio stesso partito, per il quale, evidentemente, sono stato utile solamente in passato, ma che, oggi, pare poter da me prescindere. Sia chiaro: non sono io a lasciare la Lega, ma è la Lega a lasciare me, dopo avermi già isolato».
«Non mi sono dimesso, ma sono stato rimosso- conclude Marangi- come si rimuove uno scomodo retaggio del passato. Resta incrollabile la mia fiducia, la mia stima, il mio sostegno a Matteo Salvini, nel cui progetto ho creduto sin dal primo momento e nel quale continuerò a credere, indipendentemente da quelli che saranno i suoi rappresentanti sul territorio, sulla cui efficienza ripongo oramai più di un dubbio. Se la Lega non si presenterà alle imminenti Elezioni Comunali, la colpa dovrà essere indagata e ricercata altrove: a quel punto, potremo dire di aver perso tutti, nessuno escluso. Ringrazio di cuore quanti hanno creduto in me in questi anni e chi lo ha fatto in questi ultimi mesi. Il loro supporto è stato per mefondamentale e fonte di orgoglio».