“La storia delle Confraternite e la loro influenza nella vita sociale” è il tema della relazione che Antonietta Moro, terrà venerdì 3 Maggio, con inizio alle ore 18, presso la Biblioteca Comunale di Ostuni.
L’incontro, promosso dalla Università delle Tre Età rientra nel Corso “Recupero della memoria storica” e tende a ricostruire un pezzo importante della storia civile religiosa e sociale della città di Ostuni.
Le confraternite sono forme di associazionismo laico con scopo religioso che alcuni storici fanno risalire all’era cristiana, quando i cosiddetti “fratelli”, accomunati dalla fede e ideali cristiani, si riunivano in luoghi segreti per sfuggire alle persecuzioni.
Con lo scorrere del tempo, le confraternite assumono via via forme e finalità diverse a seconda delle varie epoche storiche e delle realtà territoriali che caratterizzano la nostra penisola.
Un impulso decisivo ai fini della nascita e dell’affermazione di nuove istituzioni confraternali in tutta Italia, da Nord a Sud e nelle isole, fu dato dal Concilio di Trento nella seconda metà del 1500, quando le confraternite, alle finalità assistenziali, aggiungono il compito di combattere le eresie e il protestantesimo e- grazie ai gesuiti in particolare- si diffondono fino alla Terra d’Otranto, quasi con finalità missionaria.
Grazie a questo ruolo, le confraternite entrano a far parte del tessuto sociale ed economico (beneficiari di lasciti di immobili e di denaro, praticavano forme di prestito con interessi a tutti i ceti sociali indistintamente). Di conseguenza, si inseriscono anche nella vita politica dei Comuni e letterario dei luoghi di appartenenza.
Altro filo conduttore che caratterizza la vita e l’attività di questi sodalizi è il culto dei morti, dal momento del trapasso fino alla sepoltura in luoghi sacri e comuni (catacombe, sepolcreti, cimiteri), esorcizzato dalla speranza di un “futuro” post mortem.
In questo panorama storico va inserita la realtà confraternale ostunese con i suoi sodalizi documentati soprattutto dal XVI secolo in poi, il cui esempio rappresentativo va ritrovato nella settecentesca confraternita della Purificazione della Vergine Maria legata alla festa della “Candelora”, istituita da un padre Gesuita presso l’antica chiesa di Ognissanti ubicata all’interno della Porta del Ponte, principale accesso alla Ostuni medievale: duecento anni di storia estintasi agli albori del ‘900, perché inglobata in un’altra facoltosa e influente confraternita sorta per volontà di Monsignor Nicola Matone, quella della “Madonna dei Fiori”.
«La relazione tenuta da Antonietta Moro, già direttrice della Biblioteca di Ostuni –commenta Lorenzo Cirasino, presidente dell’UNITRE ostunese – costituirà un’occasione importante per approfondire la conoscenza di una parte significativa della storia della nostra comunità, grazie alla competenza della relatrice e alle letture di documenti e brani letterari che accompagneranno lo svolgimento della serata».