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Dicembre 14 2024

Operazione “Porte girevoli”: sospesi 31 dipendenti regionali in servizio a Brindisi e sequestrati 35mila euro

La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sospensione dal pubblico impiego nei confronti di 31 dipendenti degli uffici della Regione Puglia di Brindisi e disposto il sequestro di 35mila euro di emolumenti indebitamente percepiti

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I finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, coordinati dalla locale Procura della Repubblica e su disposizione del Gip del medesimo Tribunale, al termine di una complessa attività investigativa, hanno dato esecuzione, in data odierna, giovedì 12 dicembre, ad un provvedimento di sospensione dall’esercizio di pubblico servizio emesso nei confronti di 31 dipendenti pubblici, impiegati presso gli uffici di Regione Puglia a Brindisi, in via Tor Pisana, da un minimo di quattro mesi ad un massimo di dieci.

Contestualmente, le fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro i conti correnti degli indagati, al fine di recuperare le somme indebitamente percepite a fronte di prestazioni lavorative mai eseguite.

Le indagini, operate nell’ambito dei compiti di polizia economico finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale, sono state condotte attraverso numerosi servizi di osservazione effettuati anche grazie all’ausilio di mezzi tecnici specificatamente installati nei pressi degli uffici brindisini della Regione, permettendo di accertare numerosi episodi di allontanamento ingiustificato da cui sono scaturite le denunce per truffa e falso.

In particolare gli impiegati, dopo aver attestato, con il proprio “badge” personale, l’ingresso sul luogo di lavoro ovvero “timbrando” anche per conto di colleghi assenti, si allontanavano dagli uffici, anche più volte nel corso della giornata, per motivi esclusivamente personali. Si trattava solitamente di spese presso locali commerciali, di uscite non autorizzate per accompagnare figli a scuola o, semplicemente, di soste all’esterno della sede di lavoro.

Durante il periodo monitorato, tra luglio e novembre 2018, è stata accertata l’indebita percezione di emolumenti per un importo pari a circa 35mila euro, che l’attività odierna della Guardia di Finanza ha consentito di recuperare.

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