Valentina Palmisano, deputata per il Movimento Cinque stelle, sulla scorta dell’interrogazione parlamentare di febbraio scorso, torna ad affrontare in aula uno dei problemi più sentiti dalla popolazione ostunese: lo stato di progressivo abbandono in cui versa l’Ospedale civile. Il 31 maggio scorso l’on. Palmisano ha presentato una nuova interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro della Salute Giulia Grillo, in cui si ricostruisce a grandi linee quanto accaduto negli ultimi quindici anni.
«La difficile situazione in cui si trova l’ospedale di Ostuni, dovuta a una carenza di organico che penalizza l’operatività del personale medico e sanitario, è resa ancora più complicata dal mancato completamento della nuova ala della struttura, i cui lavori sono iniziati ben quindici anni fa. La vicenda ha avuto inizio con la sottoscrizione del primo accordo di programma, in data 27 maggio 2004, da parte della regione Puglia, per un importo a carico dello Stato pari a 228.918.739,91 euro e un importo a carico della Regione di 12.574.670,52 euro, per la realizzazione di 94 interventi, tra cui l’adeguamento del presidio ospedaliero di Ostuni, per un importo a carico dello Stato di 2.850.000,00 euro, ammesso a finanziamento con decreto del Ministero della salute il 15 febbraio 2006;
Successivamente, con deliberazione n. 119/2017, la Asl della provincia di Brindisi ha approvato il collaudo tecnico-amministrativo dell’opera. Ad oggi, nonostante siano trascorsi moltissimi anni, l’ammodernamento dell’ospedale di Ostuni attraverso la costruzione di un nuovo edificio, risulta essere ancora inattuato, soprattutto a causa delle continue battute d’arresto e lungaggini burocratiche, legate al susseguirsi di varianti di progetto, fallimenti di ditte aggiudicatrici, assegnazioni e riassegnazioni di appalti.
La realizzazione della nuova ala dell’Ospedale – continua l’on. Palmisano – rappresenta una necessità, non solo per l’ampliamento del nosocomio e dei posti letto, che garantirebbero una migliore e più adeguata accoglienza per i pazienti, anche considerando che si tratta di una struttura sita in un territorio a vocazione turistica (con un pronto soccorso che conta circa 23 mila presenze all’anno), ma anche per i cittadini che, se si protraesse la situazione di emergenza, potrebbero essere costretti a rivolgersi per le cure a strutture sanitarie spesso molto lontane dal territorio di residenza, con evidenti disagi soprattutto di carattere economico.
Occorre altresì evidenziare che i posti letto dei reparti di medicina e pneumologia previsti dal piano ospedaliero in vigore non sono operativi nell’attuale struttura per mancanza di spazi, per cui la nuova ala risolverebbe anche questo annoso problema, oltre a dotare il presidio di ulteriori servizi indispensabili per le attività dei vari reparti e del pronto soccorso.
Si chiede pertanto quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di destinare le ulteriori risorse economico-finanziarie necessarie al completamento dei lavori per la realizzazione della nuova ala dell’ospedale di Ostuni in modo da garantire la piena efficienza della struttura sanitaria e un miglioramento dei servizi ai cittadini».