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Ostuni
Dicembre 14 2024

Ostuni avrà la sua velostazione: stanziati dalla Regione circa 300mila euro

Sorgerà nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Ostuni l’opera prevista dal Piano urbano per la mobilità sostenibile

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La velostazione a Ostuni sarà presto realtà. Il progetto, approvato dalla Regione Puglia, che ha stanziato negli scorsi giorni 285mila euro per la sua realizzazione, prevede la creazione di uno spazio per la sosta temporanea delle biciclette, che sorgerà nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria.

Presentato alla cittadinanza dall’amministrazione comunale a marzo scorso, il progetto è stato candidato a un bando regionale e recentemente ammesso a finanziamento per un importo che servirà a coprire interamente le spese di realizzazione.

«Si tratta di un risultato particolarmente importante – spiega l’assessore all’urbanistica Eliana Pecerenon solo perché concretizza quello che è l’impegno dell’amministrazione, intrapreso nell’ambito della fruizione del territorio in chiave di mobilità sostenibile, ma soprattutto perché sperimenta un approccio metodologico nuovo, ovvero quello di progettare mentre si pianifica. Faccio particolare riferimento al Piano di mobilità ciclistica e ciclopedonale che abbiamo portato avanti nel settore dell’urbanistica, approvato a febbraio di quest’anno, che prevedeva già tra le azioni strategiche per l’attuazione del Piano stesso, la realizzazione di una velostazione presso la stazione dei treni.

Questo ha già prodotto, mentre si pianificava, un approfondimento sul tema proprio in virtù della candidatura del progetto al bando regionale, che siamo riusciti a vincere. Pertanto – continua l’assessore Pecere – questa sperimentazione intendiamo portarla avanti anche nell’ambito di un progetto più ampio che è il Pums – Piano urbano per la mobilità sostenibile, proprio per far comprendere come questi strumenti di pianificazione strategica possano generare nuovi scenari di sviluppo per il territorio e, perché no, anche azioni di rigenerazione urbana, che lavorino sui “vuoti” urbani e non necessariamente sui “pieni”, ovvero sul costruito. Ci auguriamo quindi di poter cogliere altre opportunità, raggiungendo nuovi traguardi in questo ambito».

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