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Ottobre 18 2024

Pesca di frodo, la Capitaneria di Porto sequestra tre tonnellate di oloturie a Fasano

Il quantitativo è stato rinvenuto a bordo di un autoarticolato recante targa greca, parcheggiato nei pressi di un centro commerciale di Fasano

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Nella serata di ieri, i militari della Sezione di Polizia Marittima Ambiente e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi, coordinati dal VI Centro di Controllo Area Pesca di Bari, hanno effettuato un’operazione nel fasanese, in seguito a varie segnalazioni relative alla pesca e commercializzazione indiscriminata di Oloturie (Holothuroidea), meglio conosciute come “cetrioli di mare”.

L’attenta attività investigativa condotta dai militari ha portato al sequestro di circa tre tonnellate di Oluturie (Holothuroidea), specie ittica la cui pesca è stata vietata con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Il mezzo, con targa greca trasportava ben tre tonnellate di oloturie provenienti da pesca di frodo, custodite in 144 secchi di plastica che si trovavano all’interno del rimorchio. Il mezzo, era fermo in un parcheggio antistante un centro commerciale del comune di Fasano, con destinazione verso il porto di Brindisi, da dove si sarebbe imbarcato per la Grecia. L’autoarticolato, in apparenza, era destinato a trasportare alimenti vari, tanto che aperto il portellone posteriore, i militari trovavano delle pedane contenenti prodotti ortofrutticoli. Successivamente, rinvenivano, tre pallet ben occultati, contenenti secchi bianchi, per un totale di circa tre tonnellate di Oluturie (Holothuroidea) allo stato vivo e vitale.

Il mezzo, quindi, imbarcandosi a Brindisi per la Grecia, avrebbe alimentato il fiorente mercato orientale dei cosiddetti “cetrioli di mare”, la cui raccolta è stata vietata dal Decreto Ministeriale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali n° 9403901 del 30.12.2020 recante divieto di pesca, detenzione a bordo, trasbordo ovvero sbarco di oloturie, in quanto le ricerche scientifiche, condotte proprio nelle acque territoriali, hanno dimostrato il ruolo fondamentale nell’ecosistema marino di questa specie appartenente alla classe degli Echinodermi, al pari del riccio di mare.

La tutela di questa specie, si è resa necessaria per evitare che la sua sistematica distruzione potesse arrecare un danno ambientale inestimabile ai nostri ecosistemi marini, poiché le oloturie svolgono un ruolo fondamentale nell’ossigenazione delle acque e il riciclo di sostanze organiche nell’ambiente in cui vivono. La loro pesca indiscriminata, particolarmente redditizia, trae origine dall’ingente richiesta sui mercati orientali, sia per finalità cosmetiche che alimentari, costituendo un piatto ricercato della gastronomia cinese.

Alla fine delle operazioni, le oloturie, poiché ancora allo stato vitale, sono state rigettate in mare e, pertanto, restituite al loro habitat naturale. Sono in corso ulteriori indagini al fine di individuare la catena di distribuzione e le ditte coinvolte nella commercializzazione delle oloturie illegalmente pescate.

Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi nel contrasto alla pesca di frodo. I militari, infatti, esercitano una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle attività illecite in materia di pesca, e alla tutela della salute dei consumatori, dell’ambiente marino e costiero e della risorsa ittica.

Si ricorda che per segnalare comportamenti illeciti o situazioni dubbie sono attivi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il numero di centralino della Sala Operativa 0831.521022 e la casella di posta elettronica cpbrindisi@mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il numero blu 1530.

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