Nell’ultima seduta dell’anno, la giunta comunale ha approvato un aumento delle tariffe della tassa di soggiorno per i clienti delle strutture ricettive. Una misura che, con l’arrivo del 2025, potrebbe non essere accolta favorevolmente dagli operatori turistici. In alcune località, infatti, aumenti simili hanno portato a un calo delle prenotazioni, soprattutto da parte delle famiglie.
Il nuovo sistema tariffario è stato definito in base alle tipologie e classificazioni delle strutture ricettive, seguendo le normative nazionali e regionali del settore. Nel dettaglio:
- Strutture alberghiere (hotel, villaggi-albergo, villaggi turistici, resort, alberghi diffusi):
- 1,50 € a notte per le strutture a una stella.
- 2 € a notte per quelle a due e tre stelle (le più comuni).
- 3 € a notte per le quattro stelle (prima era 2 €).
- 4 € a notte per le cinque stelle (prima era 2 €).
- Strutture extralberghiere: la tariffa passa a 2 € a notte per persona (prima era 1 €). Questa categoria include affittacamere, bed & breakfast, case vacanze, agriturismi e immobili destinati a locazione turistica breve.
- Campeggi, aree di sosta, strutture religiose: rimane una tariffa ridotta di 1,50 € a notte.
Sono previste esenzioni per alcune categorie, come autisti di pullman, accompagnatori turistici, persone con disabilità e altri gruppi specifici.
Questo adeguamento avrà un impatto anche sul bilancio di previsione, con investimenti mirati a combattere l’abusivismo e l’evasione.
Ostuni, insieme a Fasano, si conferma una delle mete turistiche principali della provincia di Brindisi, con 144.000 arrivi e 517.000 presenze annuali distribuite su almeno sei mesi.
Questi numeri generano importanti ricadute economiche, ma comportano anche costi significativi per il mantenimento del sistema turistico: dalla gestione di grandi eventi alla viabilità, dal marketing alla segnaletica.





