In Italia cinque milioni di persone vivono in uno stato di povertà assoluta.
Ad affermarlo è l’ultima indagine effettuata dall’Istat nel “Rapporto sulla povertà in Italia” presentato ieri, da cui emergono dei numeri che angosciano e fanno paura. La situazione registrata dall’Istituto nazionale di statistica fa toccare con mano la crisi economica che ha ridotto in ginocchio un gran numero di persone.
Nel 2017, rileva l’Istat, sono state un milione e 778 mila le famiglie, ovvero cinque milioni di individui, a vivere in una condizione di povertà assoluta,ovvero al di sotto di un livello di vita ritenuto minimamente accettabile.
Da quando l’Istat ha iniziato ad effettuare le sue rilevazioni, ovvero dal 2005, questo è il numero più alto di poveri mai registrato nel nostro Paese. Lo stato di indigenza cresce nelle famiglie che hanno più figli minori; sono infatti 1 milione e 208 mila i minori che in Italia vivono in assoluta povertà. L’indigenza aumenta nei nuclei con più figli e in generale colpisce i più giovani.
Anche le famiglie straniere vivono sulla propria pelle la difficoltà di mantenere un tenore di vita dignitoso; i dati dell’Istat dimostrano che una famiglia straniera su tre non è economicamente autosufficiente.
Come spesso accade a soffrire di più è il Sud Italia, dove più di una persona su dieci vive in povertà. In Puglia si registra un notevole incremento di incidenza dello stato di povertà relativo rispetto al 2016, passando dal 14,5 al 21,6 per cento, piazzandosi al quarto posto delle regioni in cui è più alta la povertà relativa, dopo la Calabria, la Sicilia e la Campania.
Le sacche di indigenza sono alimentate dal precariato e dalla difficoltà di trovare un lavoro che possa permettere soprattutto ai giovani compresi nella fascia che va dai 18 ai 34 anni, che risulta essere una delle più falcidiate dalla povertà, di poter vivere dignitosamente.
