Sono quasi trentunomila, secondo i dati contenuti nell’ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, gli illeciti ambientali accertati in Italia nel 2017, circa il 20 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Sul podio delle regioni in cui si sono commessi più reati ambientali, al terzo posto si piazza la Puglia, dopo la Campania e la Sicilia.
Nella nostra regione nel 2017 sono state 3.119 le infrazioni accertate, il 10,4 per cento sul totale nazionale; i sequestri effettuati sono stati 982, 3.316 le persone denunciate e 65 il numero degli arresti.
I settori su cui maggiormente si concentrano gli illeciti ambientali sono quelli legati al ciclo di rifiuti (677 infrazioni, il 9,3 per cento del totale nazionale), al ciclo del cemento (418 infrazioni accertate, il 10,7 per cento del totale nazionale), al racket degli animali (946 illeciti, il 13,5 per cento del totale nazionale), all‘archeomafia e all’aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, con 38 furti di opere d’arte.
“La corruzione – si legge nel Rapporto – è sicuramente il peggior nemico dell’ambiente”. Dal 2010 al 31 maggio 2017, in Puglia sono state 30 le inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 194 persone arrestate, 349 denunciate e 41 sequestri effettuati.
Nel settore del ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia si piazza al secondo posto, con 317 sequestri effettuati nel 2017, 811 persone denunciate, 33 arrestate. Foggia è la provincia più colpita, seconda nella classifica provinciale, con 202 infrazioni.
La Puglia, come evidenzia il dossier di Legambiente presentato questa mattina a Bari, rimane la base logistica per i traffici internazionali di rifiuti. Dal 2002 al 31 maggio 2018 le Procure pugliesi hanno avviato ben 71 indagini contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, il 16,5 per cento del totale nazionale, che hanno portati a 197 arresti, 534 denunce e migliaia di sequestri.
Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia scende dal secondo al terzo posto, con 250 sequestri, 464 persone denunciate e 20 arrestate, soprattutto per villette, lidi, ristoranti e campeggi costruiti direttamente sulla sabbia. “Nella nostra regione – afferma Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia – gli interventi di abbattimento continuano ad essere pochi e sporadici, anche se va meglio nel Salento. Occorre completare – continua Tarantini- la rivoluzione avviata con la legge sugli ecoreati per rendere ancora più efficace la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. È fondamentale infatti che siano approvate quelle norme che ancora mancano all’appello, a partire da una legge che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive“.
La Puglia infine riconquista il secondo posto anche per quanto riguarda le corse clandestine di cavalli, i combattimenti clandestini, il traffico di animali da compagnia, il commercio illegale di specie protette, la macellazione clandestina, l’abigeato, il bracconaggio e la pesca di frodo. Per questa tipologia di reati nel 2017 sono 884 le persone denunciate e 273 i sequestri effettuati.