La Regione Puglia sta supportando la Regione Calabria nell’effettuare i tamponi molecolari. Sono stati inviati 5mila kit di tamponi e la Regione Calabria ha anche chiesto che una volta effettuati, questi fossero processati nei laboratori pugliesi.
I tecnici e i macchinari del laboratorio analisi del Policlinico di Bari stanno procedendo alle analisi dei tamponi provenienti dalla Calabria, fornendo anche i necessari referti. L’operazione è stata coordinata dalla Protezione civile della Regione Puglia in collaborazione con le strutture calabresi.
«Lo spirito di collaborazione istituzionale per far fronte a questa emergenza sanitaria è molto forte – dichiara il presidente Michele Emiliano – Lo è stato nella fase1 e lo è ancora oggi nell’affrontare la seconda ondata. Questa pandemia ha insegnato a tutti l’importanza del gioco di squadra e il valore di tendere la mano agli altri nel momento del bisogno».
La regione Calabria, dichiarata a inizio mese dal governo “zona rossa” a causa della grave emergenza sanitaria emersa durante questa seconda ondata, è al centro di numerose polemiche per il mancato piano anti-Covid che l’ente avrebbe dovuto stilare proprio in vista di un nuovo aumento dei contagi. In dieci giorni si sono succeduti tre commissari straordinari e la procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri ha aperto un’indagine sulla gestione dell’emergenza in Regione. Per ora il fascicolo è senza ipotesi di reato e senza indagati, ma contiene già diversi atti a disposizione degli inquirenti, intenzionati a fare luce su responsabilità, negligenze e inadempienze che, sommandosi alle già gravi criticità del sistema sanitario regionale, hanno fatto precipitare la Calabria, in piena seconda ondata della pandemia da Covid-19, in una situazione molto preoccupante.