Torre Guaceto sarà una stazione per il misuramento della temperatura del mare, grazie all’adesione da parte del consorzio di gestione al progetto “Mare caldo” della Ong ambientalista Greenpeace.
La decisione di partecipare all’iniziativa è stata assunta nell’ambito dell’ultimo Consiglio di Amministrazione che, oltre ad attivarsi in tal senso, ha mosso i primi passi per una serie di progettualità volte alla tutela e alla promozione della riserva che prenderanno forma nel prossimo periodo.
Non solo, l’ente ha deliberato di costituirsi parte civile nell’ambito di un processo che partirà il prossimo maggio a carico di un privato che gestisce un lido nell’AMP. L’ipotesi di reato è il danneggiamento dell’ecosistema protetto provocato con l’asportazione di sabbia dall’arenile della riserva e relativo spostamento all’interno dell’area demaniale in sua concessione. Il procedimento in questione ha avuto origine dagli accertamenti svolti sul campo dagli uomini della capitaneria di porto a seguito di una denuncia fatta dal Consorzio nell’estate 2019.
Quanto a “Mare caldo”, invece, nel dettaglio il progetto, che vede partner Greenpeace e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita dell’Università degli Studi di Genova, si propone di raccogliere quanti più dati possibili circa lo stato di salute del polmone blu.
Il punto di partenza è la constatazione del fatto che sono ancora pochi gli studi realizzati sull’effetto dei cambiamenti climatici che considerino grandi scale spaziali e lunghe serie temporali di dati. Per questo motivo, ai fini di un miglioramento della capacità di valutazione dell’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini, si è resa necessaria la raccolta continuativa di dati rappresentativi delle variabili ambientali, come la temperatura.
Comprendere come l’innalzamento della temperatura dell’acqua influisca sulla struttura e sul funzionamento degli ecosistemi marini è fondamentale anche per indirizzare le politiche e le strategie di gestione e conservazione del mare. La temperatura dell’acqua può essere misurata con diversi sensori che non hanno alcun impatto sugli habitat.
Quindi, per migliorare la governance dell’area protetta e contribuire agli studi condotti da Greenpeace e dall’Università di Genova, il Consorzio ha deciso di aderire al progetto.
Nei prossimi mesi diversi sensori saranno posizionati nelle zone A e C dell’Area Marina Protetta ed inizierà la raccolta dei dati.
«Stiamo proseguendo senza sosta con la redazione, l’approvazione di progetti e l’adesione a piani che ci consentiranno di rafforzare il livello di tutela di Torre Guaceto – ha dichiarato il presidente del consorzio di gestione Corrado Tarantino – ad esempio con ‘Mare caldo’ riusciremo ad avere dati attraverso i quali comprenderemo meglio lo stato di salute del nostro mare e, così, potenzieremo la gorvenance dell’area protetta. Sono particolarmente soddisfatto del fatto che con questo progetto consolideremo la collaborazione con Greenpeace, una delle onlus più autorevoli e riconosciute a livello internazionale in tema di tutela e salvaguardia dell’ambiente».