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Ottobre 18 2024

Torre Guaceto, FareAmbiente: «Dimissioni del presidente Tarantino, atto di responsabilità dovuto»

Il presidente Russo di FareAmbiente esprime le proprie osservazioni sugli eventi che hanno coinvolto il Consorzio della riserva naturale

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L’associazione FareAmbienteLaboratorio verde di Carovigno/Ostuni, si esprime in merito alle dimissioni del presidente di Torre Guaceto, Corrado Tarantino, giunte a circa due mesi allo scioglimento del Consiglio comunale di Carovigno per ingerenze della criminalità organizzata nell’attività amministrativa. Nel mirino della commissione d’indagine inviata dal Viminale, la gestione del parcheggio comunale di pertinenza della riserva naturale dello Stato di Torre Guaceto.

«Apprendiamo dagli organi di stampa delle dimissioni dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di Torre Guaceto del presidente Corrado Tarantino e del consigliere Vito Uggenti – scrive il presidente di FareAmbiente Carovigno/Ostuni, Jacopo Russoche giudichiamo come un atto di responsabilità dovuto.

 Il commissariamento per infiltrazione mafiosa del comune di Carovigno e della ex amministrazione Lanzillotti, non poteva che coinvolgere la stabilità degli organi del Consorzio, visto che proprio l’ex sindaco, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, aveva indicato nel 2019 come da Statuto, alla carica di presidente, Corrado Tarantino, e di consigliere, Vito Uggenti.

Auspichiamo che – prosegue il presidente Russonell’immediato futuro alla guida del Consorzio possa essere nominata una figura di comprovato spessore istituzionale che garantisca l’ordine e che sia un “frangiflutti” a chi vede la Riserva come diligenza da assaltare, risollevando le sorti di Torre Guaceto. Diffidiamo quanti vogliano sfruttare questa cattivissima congiuntura che grava sulla città di Carovigno per porre in essere atti di sciacallaggio coi soli fini partitocratici o campanilistici atti a cambiare regole o statuti consolidati da oltre venti anni.

Inoltre auspichiamo che la Riserva, proprio perché Riserva dello Stato – conclude Russopassi sotto il controllo del ministero dell’Ambiente anche per ciò che concerne l’individuazione delle cariche della governance, come è ordinario per realtà di tale rilievo divenuto ormai internazionale, e che non possono essere ritenute più come oggetto di lottizzazione della politica locale, che spesso e volentieri si è dimostrata ben al di sotto anche delle aspettative».

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