«Ripercorriamo l’emblematico viaggio di ritorno verso Itaca di Ulisse – dice la regista Alessandra Pizzi – e al contempo offriamo il nostro omaggio a buona parte della produzione artistica (musicale, poetica e letteraria) che a lui si è ispirata».
Approda a Ostuni “Un’Odissea Infinita”, spettacolo teatrale con Enzo Decaro, scritto e diretto da Alessandra Pizzi, patrocinato dal Comune di Ostuni e dal Meridionale. C’è dentro il rumore del mare, il suono delle sirene, le voci dei lestrigoni e delle divinità marine. C’è il senso dell’avventura, il piacere del viaggio, il bisogno del ritorno. Ma soprattutto ci sono il coraggio e la determinazione di un Uomo che sfida la sua sorte, nel tentativo di conquistare se stesso. È un viaggio tra le “avventure” (e “disavventure”) più note di Odisseo, tra le vicende che hanno consegnato alle generazioni future i versi di Omero, quello ripercorso da Enzo Decaro che nello spettacolo Un’odissea…Infinita offre voce e fisicità ad Ulisse, nell’intento di celebrarne la modernità del pensiero. Ed è alla “modernità” che attinge Alessandra Pizzi, autrice e regista del testo (ma anche produttrice con la sua Ergo Sum), che in un unico spettacolo ripercorre l’emblematico viaggio di ritorno verso Itaca, e offre il suo omaggio a buona parte della produzione artistica (musicale, poetica e letteraria) che ad Ulisse si è ispirata. Dentro ci sono le poesie di Montale, gli scritti di Borges e di Malerba, le citazioni di D’Annunzio e di Ungaretti, ma anche i testi delle canzoni di Dalla, Guccini, Caparezza e della Pfm.
Ad accompagnare Enzo Decaro in questo viaggio per parole e sonorità i musicisti Francesco Mancarella, al pianoforte, anche autore delle composizioni originali, e Filippo Scrimieri, con il suo coinvolgente beat box, con l’intento di realizzare un format multidisciplinare che anche attraverso la musica possa dialogare con un pubblico nuovo.
«Ulisse è il personaggio della mitologia che più ha ispirato i poeti e i cantanti, una sorta di eroe da omaggiare per mettersi al pari nel confronto – continua Alessandra Pizzi. Ulisse è l’eroe/ antieroe per eccellenza: si spinge oltre i confini dell’ignoto, supera le colonne d’Ercole e diventa mito. Ma è il suo bisogno di cercare i confini del suo essere uomo, di tracciare il suo posto nel mondo, che lo rende umano e lo consegna alla memoria».
Il progetto teatrale offre un nuovo e originale spunto di rilettura dell’Odissea, utilizzando il pretesto narrativo delle avventure del protagonista, per farsi portatore di un messaggio attuale: il bisogno d’ ognuno di rintracciare lungo il cammino della vita “la propria Itaca”, come luogo dell’autenticità.
Un’odissea…Infinita andrà in scena a Ostuni questa sera 5 settembre alle ore 21, presso il Parco Archeologico di Santa Maria d’Agnano. Info e prenotazioni al 327 9097113 e su ciaotickets.com.
Note di regia (di Alessandra Pizzi)
Un viaggio alla conquista di se stesso. E’ questa la più titanica delle imprese che l’eroe omerico si accinge a compiere.
L’Odissea di Omero è, in assoluto, l’opera che meglio di ogni altra riesce a rendere attraverso la metafora del viaggio, il lungo, lento, paziente, ma avventuro percorso che l’uomo compie alla ricerca di se stesso.
Un viaggio scandito da tappe coincidenti ai diversi stadi di crescita e di evoluzione a cui ci chiama la vita.
Omero fa compiere al suo eroe ardue imprese. Lontano dalle coste di Itaca lo attendono guerre, mostri, pericoli, gli stessi che incontra sulla strada del ritorno, quando, finalmente pago di saperi, sceglie la rotta per casa.
Ulisse lascia la sua Terra e esplora il mondo, supera le sue paure, risponde ai suoi dubbi, si addentra in territori della conoscenza e ritorna a casa. Ulisse è l’Uomo moderno che si spinge quotidianamente nel superamento dei propri limiti, che tenta affondi verso la conoscenza del mondo ma, soprattutto di sé. E torna a casa, consapevole dei suoi confini.
Un “viaggio circolare”. Si parte da casa e si ritorna a casa, per ripartire. Perchè più forte del desiderio del ritorno e la bramosia della conoscenza.
Enzo De Caro, accompagnato da esibizioni di musica live, con professionisti di varie estrazioni, dà voce all’Eroe Omerico, ci spiega le motivazioni che hanno accompagnato il viaggio di Ulisse e ci aiuta nella comprensione di quei “viaggi quotidiani” che spesso compiamo alla ricerca di noi stessi.
Lo fa con la leggerezza del “consigliere”, dell’” amico saggio” che piuttosto che additare gli errori, cerca immagini lievi a cui ispirarsi. Ci riporta sull’isola di Calipso, ci immerge nella dimensione surreale del mare azzurro e, soprattutto, rende il suo speciale omaggio alla letteratura, alla poesia, alla musica e all’arte che ad Ulisse si sono ispirati.
In questo viaggio Ulisse non incontra mostri e lestrigoni, ninfe e creature divine, ma “dialoga” con Francesco Guccini, e il suo racconto di Odysseo, incontra Dante e i dannati del canto XXVI dell’Inferno, Lucio Dalla e i versi di Itaca. Incontra la Poesia di Pascoli e di Montale, di Tyson, di D’Annunzio, i versi delle canzoni di Caparezza, la letteratura di Borges e di Kafka e termina nell’infinito di Leopardi.
Perché tra epica e invenzione, tra commento e narrazione, tra esegesi e interpretazione, vale il valore della parola che incanta… come il coro delle Sirene di Ulisse.