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Ostuni
Dicembre 13 2024

Valentina Palmisano si dimette, slitta il Consiglio comunale: è lite tra maggioranza e opposizione

Accusata di aver violato il regolamento comunale, l’amministrazione risponde alle accuse contenute nella nota diffusa dalle forze di opposizione

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Erano state annunciate lo scorso 12 ottobre e sono arrivate qualche giorno fa senza fare rumore. L’on. Valentina Palmisano, per dedicarsi a tempo pieno al ruolo di europarlamentare per il Movimento Cinque Stelle, ha rinunciato allo scranno da Presidente del Consiglio Comunale di Ostuni.

A ricostruire la vicenda, che ha determinato lo slittamento della prossima assise consiliare, la nota congiunta delle forze d’opposizione, che rivolgono al sindaco, alla sua amministrazione e al segretario generale l’accusa di aver violato il Regolamento comunale.

«In data 5.12.2024 si svolgeva la riunione dei Presidenti dei Gruppi Consiliari convocata dall’allora Presidente del Consiglio Comunale – riporta la nota dei gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Per Ostuni, Obiettivo Comune, Prima Ostuni ed il Coordinamento cittadino di Forza Italiaconclusasi con la decisione collegiale di convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 13.12.2024 alle ore 16,00 e la individuazione degli argomenti di discussione. Qualche giorno dopo, senza che abbia provveduto agli adempimenti previsti per la convocazione del Consiglio Comunale, la Consigliera – Presidente del Consiglio Comunale rassegnava le proprie dimissioni. In assenza del Presidente del Consiglio Comunale e di entrambi i Vice Presidenti, come espressamente previsto dall’art. 22 comma 9 del Regolamento, all’esecuzione della decisione deliberata dalla Conferenza dei Capigruppo del 05.12.2024 e, dunque, alla convocazione del Consiglio Comunale avrebbe dovuto ottemperare il Consigliere “anziano” Giovanni Parisi. Ebbene, quest’ultimo, invece di provvedere all’obbligo di convocazione del Consiglio Comunale, arrogandosi irritualmente ed illegittimamente la facoltà di annullare o ritenere tamquam non esset la decisione assunta in sede di Conferenza dei Capigruppo, decideva di convocare un’ulteriore riunione della Commissione dei Presidente di Gruppo per il giorno 13.12.2024, vale a dire per lo stesso giorno in cui era stato previsto e deciso lo svolgimento del Consiglio Comunale, ed in orario addirittura successivo, alle ore 18, per decidere circa lo “slittamento data Consiglio Comunale”. Ebbene, Ostuni è destinata ad assurgere al primato di città dove tutto può accadere ed è regolare se lo decide il sindaco e la sua maggioranza».

Non si fa attendere la risposta del sindaco Angelo Pomes e del consigliere anziano, Giovanni Parisi, che controbattono: «L’esigenza di rinviare il Consiglio Comunale, già fissato dalla Conferenza dei Capigruppo per il 13 dicembre, è sorta esclusivamente in ragione delle sopravvenute dimissioni della Presidente del Consiglio Comunale, On.le Valentina Palmisano, nonché della contestuale indisponibilità a presenziare a detta seduta, da parte di uno dei surroganti.

Per ragioni di economicità e per garbo istituzionale nei confronti del surrogante, in data 09/12/2024 si è ritenuto di dover riconvocare la Conferenza dei Capigruppo per la data del 13 dicembre 2024 ed in detta sede si avrà ulteriormente modo di esporre le ragioni della proposta di slittamento della data e di fissare una nuova data nel breve termine, comunque entro la settimana successiva (16/12 – 20/12).

In disparte la questione sull’asserita “grave violazione delle norme regolamentari sotto molteplici aspetti” per effetto del mancato rispetto del termine dieci giorni previsto ai sensi dell’art.38, comma 8, del decreto legislativo n.267/00, nonché dall’art. 8 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari del Comune di Ostuni, già “risolta”, dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 640 del 17.2.2006, la quale ha confermato che il termine stabilito per la surroga dei consiglieri comunali dimissionari ha carattere non perentorio, ma acceleratorio.

Ad ogni modo, si coglie l’invito dei Consiglieri di minoranza a voler procedere in tempi stretti alle surroghe dei Consiglieri dimissionari, rassicurando, al contempo, che non è nella volontà (né, peraltro, in facoltà) di questa Amministrazione volersi sottrarre a tali adempimenti come dimostrato dal fatto che i due surroganti, l’avv. Giovanni Zaccaria e l’avv. Stefano Andriola, sono già stati invitati a presentare (ed hanno presentato) formale dichiarazione di accettazione della carica e le dichiarazioni relative all’insussistenza di cause di ineleggibilità, inconferibilità ed incompatibilità».

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