Cresce la preoccupazione per l’avanzata del batterio della Xylella fastidiosa verso il nord della Puglia e contestualmente si pensa a come preservare dalla malattia la Piana degli Ulivi millenari e secolari, che rappresenta una componente essenziale del paesaggio pugliese.
In attesa della visita degli ispettori dell’Unione Europea, che saranno in Puglia dal 28 al 31 maggio, volta a monitorare la situazione e la gestione dell’emergenza, l’urgenza è quella di salvaguardare la zona della Piana degli Ulivi secolari di Fasano e Ostuni, recentemente iscritta nel registro dei Paesaggi rurali storici del Ministero delle Politiche Agricole come “Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia”.
L’iscrizione è stata curata dal Parco naturale regionale delle Dune costiere, il cui presidente, Enzo Lavarra, chiede con forza che gli ispettori della Unione Europea prendano cognizione di quanto sia importante l’ulivo sotto l’aspetto paesaggistico in questa parte del territorio pugliese.
«Nella catastrofe che incombe sul destino produttivo e sulla conservazione del paesaggio di tutta la Puglia olivicola – afferma Enzo Lavarra – si situa con la sua unicità la Piana Olivetata dei secolari. Se qui trovassero piante infette sarebbe drammatico lasciarle sul terreno. La rilevanza di questo patrimonio, unico al Mondo nel suo genere, chiede che siano negoziate misure specifiche e differenziate rispetto alle ultime decisioni della Commissione; è dunque necessario – conclude il presidente Lavarra – investire più direttamente gli ispettori di tale specificità, nella loro missione in Puglia nei prossimi giorni».
Il “Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia” recentemente iscritto nel registro dei Paesaggi rurali storici del Ministero delle Politiche Agricole è «un’area in cui sono presenti numerose importanti emergenze storico-culturali che testimoniano dell’intimo rapporto che si è instaurato storicamente tra la coltivazione dell’olivo e l’organizzazione sociale del territorio – si legge sul sito del Ministero -. Ne sono testimonianza, oltre alle 212.000 piante di ulivo monumentale censite ed etichettate dalla Regione Puglia, la fitta rete di masserie, la rete viaria minore e un’estesissima rete di muretti a secco che separano le proprietà coltivate».