La notifica del decreto di abbattimento di 56 ulivi presenti nel territorio di Ostuni, tra cui anche alcune piante monumentali, crea amarezza e preoccupazione.
Gli ulivi risultati positivi al batterio della Xylella, in seguito al monitoraggio dell’Arif, dovranno essere eradicati.
Abbiamo chiesto ad Enzo Suma, fondatore del progetto “Millenari di Puglia”, che ha l’obiettivo di salvaguardare e far conoscere le piante di ulivo monumentali presenti in sul territorio pugliese, di esprimere un parere al riguardo.
«Ciò che sta accadendo in questi giorni- afferma Enzo Suma- deve preoccupare tutti i pugliesi. Alcuni dei 56 ulivi destinati all’estirpazione sono monumentali, ovvero hanno diversi secoli e un tronco contorto e scultoreo. Dal punto legislativo si è fatto un gravissimo passo indietro sulla loro tutela perché, fino a pochi mesi fa, se un ulivo monumentale risultava positivo al batterio non veniva espiantato ma potato drasticamente con il conseguente isolamento della chioma. Dallo scorso ottobre, invece, è previsto anche il taglio degli ulivi monumentali pugliesi risultati positivi al batterio».
Nella notifica recapitata ai proprietari degli ulivi si invitano quest’ultimi ad eradicare volontariamente. In caso contrario l’espianto delle piante di ulivo, comprese quelle monumentali, verrà eseguito coattivamente dagli operatori dell’Arif entro 20 giorni.
«Al di là di come la si pensi sulla Xylella– continua Enzo Suma– bisogna porre l’accento su un punto fondamentale, che riguarda l’identità dei pugliesi, che è strettamente correlata agli ulivi millenari. Perciò occorre necessariamente trovare misure alternative al taglio, come si era già sperimentato in passato. Fa rabbia vedere così tanta mancanza di volontà nel trovare una soluzione per i nostri ‘patriarchi’ da parte di chi ha fatto della tutela della Piana degli ulivi monumentali il proprio cavallo di battaglia. Dove sono i paladini degli ulivi monumentali, quei tecnici e quei politici che in questi mesi si sono riempiti la bocca di belle parole sull’importanza di proteggere il nostro patrimonio arboreo?
In questi ultimi anni per gli ulivi monumentali si sono già sperimentate misure alternative alle eradicazioni, coprendo la chioma con reti anti-insetto per evitare il contagio da parte della sputacchina. Perché non si ricorre a questa tecnica? Alcuni ulivi millenari, che ho personalmente censito con il progetto Millenari di Puglia, superano circonferenze di oltre 10 metri e hanno un età stimata risalente addirittura al periodo messapico. Se uno di questi grandi e unici giganti dovesse risultare positivo alla Xylella, dovrebbe essere eradicato. Questo sacrificio è davvero necessario? No, non lo è. Esistono già misure alternative all’eradicazione e vanno previste per legge e immediatamente attuate. Inoltre nella delibera della giunta regionale n.1890 del 24 ottobre 2018 su legge che si delega “l’assessore competente ed il Direttore del Dipartimento competente a valutare la possibilità di proporre per il tramite del Governo Nazionale alla DG Sante della Commissione Europea, la modifica della Decisione UE 2015/789 e s.m.i. in merito ai seguenti aspetti: individuazione di eventuali misure alternative all’estirpazione per le eventuali piante infette di ulivo monumentali ricadenti nella Piana degli ulivi secolari”. E allora perché non si attuano queste misure alternative?».
«L’ulivo monumentale– conclude Enzo Suma– rappresenta l’identità della Puglia e dei pugliesi. Se eliminiamo parte di questo patrimonio unico al mondo, nella illusoria e inutile speranza di poter risolvere in questo modo la “questione Xylella”, ce ne pentiremo amaramente e le future generazioni, alle quali così tanto abbiamo tolto, malediranno l’incapacità di chi non ha saputo gestire il problema e di chi poteva fare qualcosa e invece non ha mosso un dito».