I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, nella mattinata di oggi, hanno posto sotto sequestro il centro di raccolta rifiuti comunale sito all’interno della Zona artigianale della Città bianca. Su segnalazione dei cittadini residenti nell’area, i militari hanno condotto numerosi controlli durante il mese di ottobre scorso, inseriti nell’ambito della Direttiva operativa 2019 disposta dal comando dei Carabinieri per la tutela ambientale di Roma.
Oggi i Carabinieri del NOE di Lecce hanno dato dunque esecuzione al decreto emesso dal gip, ponendo a sequestro preventivo l’isola ecologica ostunese, un’area di circa 3500 metri quadri di proprietà comunale e gestita sino al 31 novembre scorso dall’ATI Gial Plast / Bianco Igiene Ambientale.
«La misura cautelare – si legge nella nota diffusa dal comando salentino – è riferita al solo sito di raccolta e stoccaggio dei rifiuti in località Santa Caterina e non anche ai mezzi utilizzati per l’effettuazione del servizio che, pertanto, potranno continuare ad operare con diverse modalità gestionali recapitando, per esempio, i rifiuti raccolti o verso altri centri intermedi o direttamente verso altre filiere di recupero e smaltimento”.
Alle aziende appaltatrici e all’amministrazione comunale sono stati concessi venti giorni per risolvere le criticità messe in evidenza dai militari a margine dei controlli, pena la chiusura definitiva del centro di raccolta.
A coordinare le attività investigative condotte dal NOE, il procuratore aggiunto di Brindisi Antonio Negro, che ha operato in base “alle continue e svariate denunce e segnalazioni della cittadinanza ostunese, che lamentava le intollerabili esalazioni odorigene moleste, capaci di ingenerare difficoltà respiratorie, cefalee, nausee e turbamento della tranquillità e della quiete delle persone”.
Durante le operazioni di verifica, i Carabinieri hanno inoltre accertato il deposito incontrollato di ingenti quantitativi di rifiuti urbani anche pericolosi, come batterie per auto, toner, olii minerali esausti, Raee (materiale elettrico ed elettronico) gestiti in continua violazione al capitolato speciale d’appalto e alle normative vigenti in materia di pubblica igiene.