Non c’è pace per l’Ospedale di Ostuni. Dopo la notizia che il Laboratorio Analisi del noscomio, a partire da oggi, domenica 1° luglio, non potrà più servire gli esterni ma soltanto i pazienti ricoverati, un altro disservizio sta per colpire l’Unità Ospedaliera di Ortopedia e Traumatologia. Uno dei medici che attualmente lavorano nel reparto ostunese dovrebbe infatti essere trasferito all’Ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana. La notizia giunta durante il fine settimana, in piena estate, desta non poche preoccupazioni.
Questo ennesimo disservizio andrebbe a limitare ulteriormente l’efficienza del nosocomio ostunese, andando a impattare negativamente su un reparto che rappresenta, di fatto, non solo uno dei punti nevralgici di tutto il territorio ma anche un fiore all’occhiello dell’ospedale che vanta, dall’inizio dell’anno, circa seicento interventi eseguiti e molti altri già in agenda. Non solo: il presidio ospedaliero ostunese rimane l’unico lungo la fascia nord del litorale brindisino, perciò il suo funzionamento a pieno ritmo è di vitale importanza.
Privarsi di un medico nella stagione estiva perciò, quando la Città bianca triplica il numero dei suoi abitanti, vuol dire andare a provocare una reazione a catena, costringendo i medici rimasti a raddoppiare i turni di lavoro e rinunciare a un meritato periodo di riposo.
Ovviamente, il taglio di reparti e personale rispecchia quelle che sono le prescrizioni del Piano di riordino ospedaliero messo a punto dalla Regione Puglia, che ha predisposto il declassamento dell’Ospedale di Ostuni a nosocomio di base, considerando invece il “Camberlengo” di Francavilla una Unità ospedaliera complessa.
In proposito, anche Michele Saccomanno, ortopedico e presidente della Nuova Ascoti (sindacato dei medici ortopedici traumatologi italiani), ha scritto una lettera indirizzata al direttore della Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone, in cui evidenzia le numerose criticità provocate da questa situazione.