Non riuscire a smaltire con sistematicità i rifiuti e accumularli in casa. È questa la situazione in cui si trova la signora Daniela Orsini, cittadina ostunese di origini toscane che vive da sola in contrada Cavallerizza. Impossibilità a causa della sua disabilità a raggiungere il centro ambientale mobile più vicino, situato a quattro chilometri dalla sua abitazione, la signora Orsini dal primo giugno scorso, con il ripristino delle modalità di consegna previste dal contratto biennale sottoscritto tra Comune di Ostuni e Bianco Igiene SRL, sta accumulando sacchetti di rifiuti differenziati.
Dopo aver raccontato la sua storia, diversi cittadini di Ostuni ma anche di fuori città hanno inviato in Redazione messaggi di solidarietà e di velata indignazione, di cui ve ne riportiamo alcuni. La prima è stata la signora Paola Caliandro, fisioterapista ostunese del servizio di assistenza domiciliare, che comunica: «Scrivo la presente mail per unirmi alla protesta della signora Orsini Daniela e alla sua impossibilità a conferire rifiuti in quanto disabile al 100% e non autonoma. Chiedo quindi a chi di competenza di riattivare il servizio porta a porta perché é un reale disagio non solo per la signora Orsini, ma anche per tutti coloro che abitano nelle contrade e che son costretti ogni volta a spostarsi».
La signora Damiana Guarini invece scrive: «Relativamente all’articolo in calce vorrei sottolineare che, se come diceva Mahatma Gandhi, la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali, a maggior ragione la si può evincere da come tratta i più “piccoli” e “disagiati”».
La signora Paola Colaprisco infine scrive: «La disabilità, purtroppo, ti capita e non sempre puoi governarla. L’insensibilità di chi dovrebbe garantire il benessere della comunità che amministra è inaccettabile e colpevole».
