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Ottobre 18 2024

Coronavirus e aumento della povertà: in Puglia 200mila persone senza pranzo a Natale

L’allarme di Coldiretti Puglia, che segnala un aumento di richieste di aiuto pari al 40% e lancia l’iniziativa della “spesa sospesa del contadino”

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Sono più di 200mila i poveri in Puglia che, secondo l’analisi condotta dalla Coldiretti regionale, sulla base dei dati raccolti dalla Fondazione Divulga, a causa del Covid, saranno costretti per Natale a chiedere aiuto per mangiare. Per far fronte alla richiesta di cibo che verrà somministrato ai bisognosi attraverso le mense o con la distribuzione di pacchi alimentari, Coldiretti Puglia ha dato vita alla “Spesa sospesa del contadino”, l’iniziativa di solidarietà promossa dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica e negli agriturismi per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi delle festività più serene.

«In Puglia è stato registrato il 40% di aumento delle richieste degli oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. La nuova ondata di contagi non limita solo la convivialità durante le feste di fine anno ma ha anche peggiorato la situazione di quanti si trovano in uno stato di precarietà. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti», spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A preoccupare è anche la fascia di anziani over 65 soli e in condizioni di povertà assoluta, che vedono aggravarsi la propria condizione di isolamento anche a causa delle misure contenute nell’ultimo Dpcm che  limitano gli spostamenti per Natale e Capodanno e alla possibilità di passare le feste in compagnia.

Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

«Non c’è tempo da perdere perché c’è una larga parte della popolazione – insistono da Coldiretti Pugliache in questo momento vive grandi sofferenze a causa della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro. È necessario subito accelerare gli acquisti di cibi e bevande Made in Italy di qualità previsti dalle misure per l’emergenza Covid, fortemente sostenute dalla Coldiretti, per soddisfare le richieste di aiuto dei nuovi poveri.

Si tratta di un primo intervento urgente – conclude la nota di Coldiretti Puglia – per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore, duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi».

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