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Dicembre 14 2024

Scuola, gli studenti degli istituti superiori della provincia: «Ingiustificabile l’abbandono della politica»

I sei membri della Consulta studentesca della Provincia di Brindisi tracciano un bilancio impietoso dell’anno scolastico in corso

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Lamentano l’abbandono da parte degli organi politici competenti i sei membri della Consulta studentesca della provincia di Brindisi, composta dai rappresentanti d’istituto Alessio Casarano, Cosimo Lotesoriere, Maddalena Pagliara, Silvia Specchia, Giovanni Zurlo e presieduta da Giuseppe Giovanni Carlucci. A metà di un anno scolastico tormentato dalle restrizioni utili a contenere il contagio, gli studenti degli istituti superiori della provincia attraverso i loro rappresentanti manifestano delusione, rabbia e incertezza nel futuro. Di seguito la nota stampa diffusa e sottoscritta dalla Consulta.

«Pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere e l’onore di esprimere pubblicamente alcune nostre considerazioni in merito all’istruzione al tempo del Covid.

Tanti i temi trattati, tra i quali i trasporti, la DAD, DDI ed il rientro in sicurezza.

Siamo a metà del percorso scolastico 2020-2021, senza avere le idee chiare sul presente e sul futuro.

È ingiustificabile questo abbandono da parte degli organi politici. Il diritto allo studio di milioni di ragazzi italiani si vede contrapporre l’incapacità amministrativa di un governo che non ha fondamenta e che ha una stabilità pari a un castello di sabbia.

Iniziare un anno scolastico comporta vari processi organizzativi ed è davvero deprimente constatare che a Settembre l’unico interesso della ministra Azzolina era quello di “arredare” le scuole con i banchi con le rotelle, erogando uscite dalle casse dello Stato che meriterebbero miglior sorte.

Un inizio scolastico del tutto inadeguato, considerata la scarsa organizzazione della DAD e di una seconda e terza ondata di contagi ampiamente prevista.

Tornare in presenza all’inizio dell’anno scolastico con questi presupposti ha dato inizio a nuovi focolai nelle scuole, docenti contagiati e nuovo format di didattica non più titolata DAD ma DDI.

Paghiamo care le conseguenze di una discrepante organizzazione ministeriale, che da Marzo a Settembre non è stata capace di trovare soluzioni e di garantire l’adeguato diritto allo studio agli studenti.

Didattica in presenza, vittima non solo di improvvisazione organizzativa, ma anche del trasporto degli studenti.

Pullman non in grado di garantire la sicurezza anti-covid, con superaffollamenti e con pochissime disponibilità.

Il rifiuto della Regione Puglia alle aziende private che hanno messo a disposizione i loro mezzi di trasporto è l’ennesima sconfitta del 2020.

Con la sosta natalizia, si sperava in un riscontro positivo dalla ministra Azzolina, la quale invece di trovare le opportune soluzioni per il rientro a Gennaio 2021, ha continuato imperterrita a confermare alla Stampa che gli studenti possono tornare in presenza.

La sicurezza della ministra è giunta dalla delega alle prefetture, a loro volta responsabili di quanto accade negli istituti scolastici e nei trasporti.

Sostanzialmente, la unica soluzione della ministra è quella di delegare agli organi di competenza dei vari territori ogni forma di responsabilità.

Per il rientro in presenza si sono effettuati, su base volontaria, dei vani screening  test che hanno monitorato la popolazione studentesca solo per un breve periodo, ignorando il fatto che uno studente o un docente possa comunque essere positivo al Covid dopo i controlli.

Riteniamo questo evento solo uno scrupolo burocratico ed un buon pretesto per uscire pubblicamente con qualche selfie in più.

Alla ministra Azzolina, che millanta un ritorno a scuola in presenza in sicurezza solo grazie ad un monitoraggio di ventiquattro ore, rispondiamo con i fatti e con le soluzioni.

Per la popolazione studentesca, docenti, dirigenti e personale ATA, l’unica sicurezza è l’immunità che può garantire solo il vaccino anti-covid.

È arrivato il momento di dare voce a chi è vittima di scelte scellerate e che hanno portato alla deriva la pubblica istruzione.

Sono tanti i ragazzi che si sono espressi e si sono esposti, molti i comunicati di unioni studentesche, di sindacati dei docenti e di tutta la macchina attiva che quotidianamente devono subire decisioni differenti e confusionali.

Siamo arrivati ad un punto dell’anno scolastico importante e chiediamo decisioni sicure e precise in merito al futuro, soprattutto per tutte quelle migliaia di studenti che affronteranno l’esame di maturità il quale risulta solo un vago punto da definire nel futuro.

Sarebbe anche il momento di schiarire le idee a docenti ed alunni in merito ai prossimi esami, considerata la negativa esperienza dello scorso anno».

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