A poche settimane dal voto, una parte del Partito Democratico ostunese dissente dalle scelte della segreteria per quanto riguarda le imminenti amministrative e invia un documento in cui prende le distanze.
Il documento è firmato da otto esponenti del Pd, che comprendono anche l’ex senatore Salvatore Tomaselli. Insieme a lui sono stati Oronzo Camarda, Silvestro Iaia, Angelo Melpignano, Mario Monopoli, Fabrizio Monopoli, Sergio Montanaro e Annamaria Petraroli a sottoscrivere la lunga nota indirizzata al segretario del partito, Fabio Giorgino, in cui spiegano le ragioni del dissenso.
«Intendiamo chiarire pubblicamente, non senza profondo disagio- si legge nel documento-, il nostro dissenso per le scelte operate negli ultimi mesi dalla segreteria cittadina del PD di Ostuni in vista del prossimo voto amministrativo di maggio. Tali scelte, ad oggi, a pochi giorni ormai dalla presentazione dei candidati sindaco e delle liste ad essi collegate, ci consegnano ad un gravissimo isolamento politico, privi di alcuna alleanza che possa rendere la proposta del PD credibile, competitiva e attraente per i cittadini-elettori.
Abbiamo atteso a lungo prima di deciderci ad esternare, innanzitutto all’interno degli organismi dirigenti, il nostro malessere, confidando che le scelte operate, pur da noi non condivise, si rivelassero comunque utili, rivelando magari l’infondatezza delle nostre perplessità.
Così, del tutto chiaramente, non è stato».
Il documento entra quindi nel vivo delle decisioni prese dalla segreteria che, secondo numerose indiscrezioni, avrebbe indicato come candidato sindaco del partito l’ex capogruppo in Consiglio comunale, Angelo Pomes.
«In questi mesi abbiamo assistito alla volontà pervicace della segreteria cittadina di rifiutare tutte le proposte che molti di noi ed altri movimenti hanno via via suggerito per costruire alleanze politiche e relative candidature in grado di rappresentarle al meglio, di cui il PD fosse protagonista al pari di altri movimenti civici e forze politiche, in una logica di generosa disponibilità volta a scegliere il meglio per la città.
In realtà, il risultato che si è perseguito e che oggi è di fronte alla città è quello di una proposta politica velleitaria, isolata e minoritaria, al di là delle persone indicate nel rappresentarla, alle quali confermiamo stima ed amicizia personale.
Non sappiamo- conclude il documento- se c’è ancora tempo per rimediare; di certo, sappiamo che se rimane una sola possibilità di provare ad essere protagonisti di un qualche progetto politico ed amministrativo competitivo ed utile alla città, che provi a rimettere al centro del nostro impegno solo il bene di Ostuni, tutto ciò non può che passare da una prova di umiltà di chi ha la responsabilità di aver condotto il PD ostunese in questo angolo e dalla urgente e non più rinviabile verifica delle condizioni politiche e programmatiche dell’unica strada ancora percorribile, quella di un’ampia alleanza civica e di centrosinistra che possa sconfiggere la destra».